Venerdì 24 Ottobre 2025

Multa a pellegrino di Chartres che cantava (se invece fosse stato un tifoso di calcio...)

Alla stazione di Parigi-Montparnasse, un ragazzo che tornava dal pellegrinaggio di Chartres è stato multato per aver cantato “Jubilate Deo”, avrebbe disturbato la quiete pubblica

Progetto senza titolo 8
Sessanta euro di multa per un canto. È quanto successo a un pellegrino di ritorno dal pellegrinaggio di Chartres la scorsa settimana. Anche quest’anno infatti circa 7.000 pellegrini sono rientrati nella regione parigina su diversi treni appositamente noleggiati per il pellegrinaggio. Alla stazione di Montparnasse, l’arrivo dei pellegrini non è passato inosservato. Da diversi anni poi, questi ultimi hanno l’abitudine di accompagnare il loro arrivo cantando un canto in latino, “Jubilate Deo”. Questa volta però, gli agenti della sicurezza ferroviaria non hanno apprezzato l’entusiasmo canoro dei pellegrini: lunedì sera verso le 19:30, al momento di scendere dalla stazione in direzione dell’uscita dalle scale mobili, cinque agenti hanno multato un giovane pellegrino. La notizia è stata riportata da Le Figaro da uno di loro: «Aspettavamo degli amici e ci siamo staccati dal resto del gruppo», racconta Émile, «in quel momento, gli agenti sono venuti dritti su di noi e prendendo a male parole il più giovane del gruppo, chiedendoci di smettere di cantare e dicendoci che stavamo disturbando». A quel punto al suo amico, Augustin, 18 anni, gli sono stati chiesti i documenti ed dovrà pagare una multa di 60 € alla Scnf. «Abbiamo detto agli agenti che non capivamo, perché eravamo in migliaia a cantare, e di norma nelle stazioni c’è spesso musica e canto, soprattutto da quando la Sncf ha installato pianoforti a libero accesso!» continua Émile, il testimone della scena, che racconta che l’unica spiegazione ricevuta dagli agenti è stata che non avrebbero potuto multare tutti e che il giovane è stato multato perché avrebbe «guardato» gli agenti della Sncf mentre cantava. «È ingiusto, il nostro amico ha pagato per tutti perché questi agenti erano esasperati e sembravano avercela con i pellegrini in generale», ha continuato Émile. Contattato da Le Figaro, il dipartimento di comunicazione della Sncf per il momento ha rifiutato di commentare. All’assurdità della multa si aggiunge l’ovvia ingiustizia se consideriamo che pochi giorni prima le stazioni ferroviarie e della metropolitana parigine sono state assaltate da orde di tifosi dopo la vittoria del Paris Saint-Germain nella finale di Champions League. Di certo non cantavano in latino, sicuramente non sono stati sobri, ma a quanto pare nessuno di loro è stato multato per aver “turbato la quiete”. E possiamo immaginare che il livello di rumore sarà stato certamente maggiore di quello dei pellegrini di ritorno da Chartres. The European conservative ha supposto che, essendo i lavoratori dei trasporti ferroviari (Sncf) e metropolitani (Ratp) perlopiù sindacalisti di sinistra, sarebbe spiegata la loro spontanea - ma molto personale - “inimicizia” nei confronti dei pellegrini. L’articolo fa anche riferimento a un’indagine di Le Journal du Dimanche in cui si dimostra che gli agenti sarebbero istruiti a dare la priorità ai “passeggeri onesti”, cioè a coloro che rispettano l’autorità e probabilmente pagheranno le multe prontamente e per intero. Se si approfondisce l’indagine si scopre che la maggior parte dei passeggeri che viaggia con biglietti validi, venga multata per motivi futili: foto d’identità “sfocate”, trasporto di oggetti troppo ingombranti - come è successo a una giovane donna che è stata multata di 150 euro per aver trasportato una pianta verde. «Troppo bianco, troppo cattolico, troppo finanziariamente affidabile», scrive un utente su X riferendosi al pellegrino multato. «Quando vedi tutta la feccia che salta i fornelli, fuma nei treni o suona il rap a tutto volume… lì niente… non si possono toccare. Troppo complicato, troppo rischioso. Colpire i cattolici è molto più comodo!», polemizza un altro. Intanto, l’avvocato Frédéric Pichon ha denunciato una possibile “discriminazione dei cattolici”. Altri, al contrario, hanno accolto con favore la multa: «Hanno avuto 2/3 giorni per cantare senza sosta, è un bene. Non devono intralciare gli altri. Non tutti sono fan dei canti cattolici tradizionali, tutt’altro». “Vi odieranno e vi rifiuteranno”, risuonano le parole di Qualcuno. (Fonte foto: Pexels.com) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

LE ULTIME NOTIZIE

Cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

Acquista la copia cartacea
Digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Acquista la copia digitale