Giovedì 23 Ottobre 2025

IMU e scuole paritarie, quello che non vi dicono

Le scuole paritarie che chiedono rette simboliche, in quanto inferiori al Costo Medio Studente, devono essere esentate, proprio come l'Europa stessa ha più volte dichiarato

DALL'EMERGENZA ALL'ALLEANZA EDUCATIVA. LIBERARE L'ENERGIA DEI GIOVANI ITALIANI DA TRAPPOLE, DISAGI E DIPENDENZE
Desidero tornare, ancora una volta, sulla questione degli accertamenti IMU inviati, a cadenza sempre più frequente, alle scuole paritarie. L'invio di questi accertamenti rappresenta l'ennesima prova del fatto che chi, nel proprio lavoro, si lascia guidare dall'ideologia e non ha il coraggio, oltre che l'onestà intellettuale, di guardare alla realtà dei fatti si rende correo dell'iniquità.  Sul fronte IMU, come su tutti gli altri fronti che intercettano la scuola pubblica paritaria, non si tratta di rivendicare privilegi, si tratta, invece, di ragionare in punta di diritto e di economia. Parliamo di una questione che si protrae da anni, in quanto la nostra politica non ha mai avuto il coraggio di affrontare la questione in modo definitivo, con la conseguenza che le scuole paritarie sono state trascinate in vertenze giuridiche costosissime a motivo di accertamenti che non hanno alcun fondamento. Le scuole pubbliche statali sono giustamente esonerate dal pagamento dell'IMU, lo stesso dovrebbe avvenire nei confronti delle scuole pubbliche paritarie. So di ripetermi: non si tratta di rivendicare un privilegio, si tratta, al contrario, di agire nel rispetto del diritto e, se mi è consentito, della logica. Ecco perché. Il Costo Medio Studente è definito annualmente, con apposita circolare ministeriale: per il 2025 il costo è pari a euro 7.300,00. Le scuole paritarie ricevono, però, dallo Stato contributi pari a circa 750,00 euro a studente: occorre ricordare che lo studente della scuola statale costa allo Stato, ossia in tasse dei cittadini, tra gli 8 e i 10 mila euro. Cui prodest? Paradossalmente, le scuole paritarie, primo finanziatore dello Stato, sono costrette a cessare la loro attività dallo Stato stesso, quando il pagamento dell'IMU viene richiesto. Le scuole paritarie che chiedono rette simboliche, in quanto inferiori al Costo Medio Studente, devono essere esentate, proprio come l'Europa stessa ha più volte dichiarato. Lo Stato italiano, però, non ha mai legiferato sulla questione, concorrendo a creare le condizioni di un grave vulnus legislativo con conseguenze nefaste sul pluralismo educativo del nostro Paese. La chiusura delle scuole paritarie che ancora resistono rappresenterebbe, oltre alla perdita di un patrimonio culturale ed educativo di vitale importanza per la collettività, anche un grave danno economico: lo Stato dovrebbe, infatti, sostenere una spesa pari a 5,6 miliardi di euro per accogliere gli studenti usciti dalle scuole paritarie che hanno interrotto la loro attività. Non si tratta di difendere le scuole paritarie che, tra l'altro, servono il Paese con onestà e rettitudine, si tratta, al contrario, di difendere il diritto dei cittadini ad un sistema scolastico plurale, grazie al riconoscimento della libertà di scelta educativa dei genitori. Lo Stato deve, dunque, intervenire con un'apposita legislazione che difenda non le scuole paritarie ma i diritti dei cittadini e, perché no?, elemento parimenti importante, le loro tasche. Anche sul fronte IMU la società civile deve conoscere i fatti così come sono nella realtà, senza alcuna mistificazione ideologica. Se è vero, come è vero, che le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico, se questo servizio è erogato con rette inferiori al Costo Medio Studente, l'esenzione dal pagamento dell'IMU non dovrebbe neanche essere oggetto di discussione. Chiedo al Governo di intervenire definitivamente con una legge che sani il vulnus legislativo e, parimenti, chiedo alla stampa e a tutti gli attori coinvolti nella informazione verso i cittadini di proporre contenuti coerenti con la verità e non con l'ideologia. Solo in questo modo si può creare una società civile informata e attenta, garanzia di democrazia. Sono fiduciosa che l'attuale Governo intervenga a sanare una situazione che si protrae da anni, almeno dal Governo Monti. Il Ministro Valditara, il viceministro dell'economia Leo si sono dimostrati convinti nel voler intervenire in modo definitivo. Faccio affidamento a loro e a tutte le forze politiche, a livello trasversale, affinché vogliano intervenire su una questione che, qualora non risolta, recherà un danno serio alla società. Quod Deus avertat.

LE ULTIME NOTIZIE

Cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

Acquista la copia cartacea
Digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Acquista la copia digitale