“Ma dottor Serafini, è vero quello che dice questo sacerdote americano!?”. “Ma Franco, cosa ne pensi?”. Non so quante volte in questi giorni mi è stato chiesto un parere su questo video che gira sui social di tutti i cattolici italiani, dura 1 minuto e 47 secondi (1 minuto e 33 nella versione sottotitolata in italiano) ed intitolato “Le scoperte sul sangue presente in ogni miracolo eucaristico”. Si tratta di un estratto, montato sapientemente anche con l’inserto di immagini e di un leggero commento musicale, che proviene da una presentazione sui miracoli eucaristici tenuta recentemente a Sydney e che pure è disponibile in rete. Chi parla, con grande autorità e suadenza, è padre Chris Alar, brillante sacerdote statunitense della Congregazione dei Chierici Mariani.
Sono convinto che egli normalmente svolga molto bene la sua missione, anche grazie alla retorica piacevolissima e di impatto delle sue predicazioni. Purtroppo in questo video lo ascoltiamo proclamare con fare assertivo una falsità terrificante: nel sangue di tutti i miracoli eucaristici è presente il cromosoma X di origine materna, ma non il cromosoma Y e questo costituirebbe una prova della mancanza di un padre terrestre per l’uomo Gesù di Nazaret, e quindi una prova della sua “singolarità” e in fondo una prova della Sua Incarnazione.
Ebbene, posso assicurare che, a mia conoscenza, questo dato non è impreciso, è proprio falso: ad oggi non disponiamo della dimostrazione del sequenziamento di nemmeno un frammento specifico di nessuno dei 23 cromosomi della specie umana in nessun miracolo eucaristico! Anzi questo aspetto, del non riuscire mai a sequenziare alcunché a partire dalle cellule nucleate pure presenti nei miracoli eucaristici, è parte della complessità intrinseca e irriproducibile di questi tessuti, che tanto indispone studiosi seri come il dott. Kelly Kearse.
Perché padre Alar afferma, certamente in buona fede, questa falsità? Credo si tratti dell’imprudente estensione di un dato, peraltro inaffidabile e incompleto, scaturito da un tentativo di studio del DNA a partire da tracce ematiche dell’Uomo della Sindone di Torino, nel 1995. In quella indagine pareva di cogliere, nel contesto di un DNA contaminato, la presenza del solo gene dell’amelogenina X e non del corrispettivo Y (gli addetti ai lavori capiranno). Su questo dato lo scienziato outsider Frank J. Tipler ha creduto, con una buona dose di fantasia, di poter costruire una prova della natura partenogenetica di Gesù (queste farneticazioni sono sviluppate nella sua opera “The physics of Christianity” del 2007).
Insomma affermazioni discutibilissime a partire da studi con una tecnologia troppo precoce su materiale contaminato e coinvolgente nessun miracolo eucaristico! Il problema è questa affermazione a effetto sta facendo presa su milioni di buoni cattolici (questi video sono virali su tutte le più comuni piattaforme) e quando inevitabilmente nel tempo qualcuno farà chiarezza e smonterà questa fandonia, si produrrà un effetto boomerang sull’intera credibilità dello studio scientifico dei miracoli eucaristici e perfino sulla loro effettiva realtà, con un danno incalcolabile per la fede dei semplici.
Se mi consentite un’ultima considerazione: la posta in gioco in realtà è enorme e trascende la credibilità dei miracoli eucaristici. Interrogarsi sul patrimonio genetico dell’uomo Gesù di Nazaret è un esercizio pericolosissimo. Ammettere che Gesù non disponesse di un vero e normale corredo cromosomico, che comprende necessariamente anche la metà di origine paterna, significa mettere in discussione niente meno che la sua umanità. Ricordo che ciascun appartenente alla specie umana dispone di una coppia di autosomi (i cromosomi dall’1 al 22) e in ogni coppia uno è di origine paterna e uno di origine materna.
Esiste poi la ventitreesima coppia che sarà XX per le femmine e XY per i maschi, per un totale di 46 cromosomi, come abbiamo studiato a scuola. Ebbene, nessun uomo può vivere in buone condizioni di salute se gli manca anche solo un frammento di un singolo autosoma, pur in presenza dell’altro autosoma della coppia. Un genoma aploide (cioè dimezzato) come ci propone padre Alar è semplicemente incompatibile con la vita nella specie umana. E se un uomo disponesse di tutte le coppie di autosomi e gli mancasse solo il cromosoma Y sarebbe... una donna (affetta da sindrome di Turner, che consente una vita normale, ma da donna!).
Mettere in discussione la completezza del DNA di Gesù significa semplicemente ammettere che in fondo non era un vero uomo, ma un uomo per finta, che galleggiava nel suo corpo mantenendosi in vita grazie ad un miracolo continuo. Significherebbe che Gesù non ha veramente assunto la nostra natura umana. Si frantumerebbe così il mistero dell’Incarnazione e della conseguente salvezza ottenutaci dal Salvatore. Un bel pasticcio e un bel disastro teologico...
Che il Signore protegga questo fragile e prezioso tesoro dei miracoli eucaristici anche dal fuoco amico dei benintenzionati!
(Foto: Screenshot, Parousiamedia - YouTube)
ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!
https://www.youtube.com/shorts/deFKzoF2ukk?app=desktop