Il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa e presidente del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM), ha chiarito che la posizione critica dei vescovi africani nei confronti della dichiarazione vaticana Fiducia supplicans non rappresenta un’eccezione isolata del Continente, ma riflette anche le preoccupazioni di numerosi vescovi europei.
«La posizione presa dall’Africa è anche quella di molti vescovi qui in Europa. Non è solo un’eccezione africana», ha dichiarato Ambongo in un’intervista concessa il 1° luglio a EWTN News, dopo una conferenza stampa vaticana dedicata alla giustizia climatica e alla conversione ecologica. La dichiarazione Fiducia supplicans, pubblicata dal Dicastero per la Dottrina della Fede il 18 dicembre 2023, autorizzava la possibilità di benedizioni non liturgiche per coppie dello stesso sesso.
Tale apertura ha suscitato un’ampia reazione negativa tra i vescovi africani, tanto che il card. Ambongo si è recato personalmente a Roma per trasmettere a Papa Francesco il disagio delle Chiese locali. Secondo Ambongo, dopo l’incontro con il Pontefice e con il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinale Víctor Manuel Fernández, si è giunti alla pubblicazione, l’11 gennaio 2024, di una dichiarazione di SECAM che ribadiva il rifiuto di tali benedizioni in Africa, citando i passi biblici che condannano gli atti omosessuali e definendo le unioni tra persone dello stesso sesso come «intrinsecamente disordinate».
Già il 4 gennaio, il Dicastero aveva riconosciuto che l’applicazione di Fiducia supplicans poteva avvenire con tempi diversi a seconda dei contesti pastorali locali. Successivamente, in un’intervista a La Stampa, Papa Francesco aveva definito la Chiesa africana «un caso a parte», osservando come in molte culture africane l’omosessualità venga percepita come qualcosa di «brutto» e inaccettabile. Commentando la ricezione del documento in Africa, Ambongo ha dichiarato: «L’abbiamo vissuto come qualcosa che ci veniva imposto dall’esterno, mentre il nostro popolo ha altre priorità».
Secondo il cardinale congolese, per la Chiesa africana la questione dell’omosessualità non rappresenta una priorità pastorale.«La nostra priorità pastorale è la vita: come vivere, come sopravvivere», ha affermato. «Temi come l’omosessualità sono questioni che riguardano voi qui in Europa, non noi in Africa». (Foto: Imagoeconomica)
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