Giovedì 23 Ottobre 2025

Card. Sarah: «In Occidente religione ridotta a Ong. È falso. Rispettare il primato di Dio»

Il porporato africano, inviato speciale del Papa a Sainte-Anne-d’Auray, richiama l’Europa alla radicalità della fede: «La liturgia non è uno spettacolo. Le nostre chiese non sono sale da concerto»

sarah sant anna francia

«Non profanate la Francia con leggi barbare e inumane che scelgono la morte mentre Dio vuole la vita». Le parole del cardinale Robert Sarah, inviato speciale di papa Leone XIV in occasione del 400° anniversario delle apparizioni di Sant’Anna a Yvon Nicolazic (Francia), risuonano forti come un appello alla coscienza dell’Occidente.

«Dio ha scelto questa terra. Non è folklore, è santità»

«Dio ha scelto la Bretagna, ha scelto questa terra per essere adorato», ha ricordato il cardinale. «Non è un luogo qualsiasi. È una terra santa, una terra riservata a Dio. Questo è un mistero grande che dobbiamo meditare». A Sainte-Anne-d’Auray – ha spiegato Sarah – si tratta non di rievocare un passato folcloristico, ma di custodire una vocazione spirituale attuale: «Ringrazio i bretoni e le bretoni che sanno indossare i più bei costumi tradizionali per rendere gloria alla maestà divina. Non è folklore: è il segno di un impegno interiore per presentarsi a Dio con un’anima pura».

«L’adorazione è giustizia, non opzione. L’uomo senza Dio si autodistrugge»

Fulcro dell’omelia è stato l’appello all’adorazione silenziosa, che il porporato africano ha definito «non un’opzione, ma un’opera di giustizia». In una società in cui «la religione è assimilata ad attività umanitarie, all’accoglienza dei migranti e alla promozione della pace», Sarah ha avvertito: «Questa visione è falsa. La religione non è una questione di nutrizione o di azione umanitaria. È ciò che dà all’uomo la sua vera dignità: stare in ginocchio davanti a Dio per adorarlo».

Poi l’affondo più diretto: «Anche se tutti avessero di che nutrirsi e fossero prosperi, l’umanità non sarebbe redenta. Nei paesi dell’abbondanza, l’uomo si autodistrugge perché ha dimenticato Dio».

«Le nostre chiese non sono sale da spettacolo»

Il cardinale ha voluto ribadire con forza il senso sacro del culto e dei luoghi sacri: «Le nostre chiese non sono sale da concerto o per attività culturali. Lì si entra con rispetto e venerazione, vestiti correttamente, perché tremiamo davanti alla grandezza di Dio – ha detto –. La liturgia non è uno spettacolo umano, ma una timida risposta alla gloria di Dio che ci precede».

«La tua anima è una chiesa. Non profanarla»

Il discorso si è poi fatto personale e vibrante. «Dio oggi ti dice: ho scelto la tua anima, il tuo cuore, come una terra santa. Non profanarla con passioni disordinate o con lo spirito del mondo. Il tuo corpo è il tempio di Dio. Lo Spirito abita in te». E ha aggiunto: «Se l’anima è in rovina, è tempo di confessarsi, di ricostruire ciò che è crollato, di fondare di nuovo tutto su Cristo».

L’adorazione, ha spiegato Sarah, non è evasione, ma la più radicale presa in carico della realtà: «È nel silenzio dell’anima che Dio parla, consola, richiama a sé».

«Non profanate la Francia»

Con un accento quasi profetico, il cardinale ha messo in guardia contro l’abbandono del senso del sacro nella vita pubblica: «Non profanate la Francia con le vostre leggi barbare e inumane che scelgono la morte. La Francia è una terra santa, riservata a Dio». E ha proseguito: «Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono santo».

«L’adorazione vince la notte»

Infine, rivolgendosi a tutti coloro che soffrono – genitori senza figli, persone in lutto, famiglie in difficoltà – Sarah ha richiamato la testimonianza di sant’Anna: «Di fronte al male, non abbiamo risposte umane. Abbiamo una sola risposta: l’adorazione. L’adorazione silenziosa è più forte dell’assurdità del male». Rivolto ai sacerdoti, ha insistito: «Vi supplico, consacrate molto tempo all’adorazione davanti al Santissimo Sacramento. L’adorazione perseverante lacera le tenebre e porta la luce della speranza».

«Vieni, adoriamo il Signore»

L’omelia si è conclusa con un’invocazione solenne, che è suonata come un mandato per tutti: «Dio è infinitamente buono, infinitamente bello, infinitamente grande. Allora oggi, con sant’Anna, in questo luogo benedetto e scelto da Dio, si elevi in ciascuno di noi questo grido d’amore: venite, adoriamo il Signore!». (Foto Diocesi di Vannes)

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