Giovedì 23 Ottobre 2025

«Non siamo turisti spirituali»

I giovani firmano a Roma il manifesto per un'Europa con l'anima

giovane-rosario
Ah, i giovani d'oggi! Davvero, non c'è più religione. Non è vero, o meglio è così vero che lo dicono loro stessi e la rivogliono indietro, la religione; ma non una qualunque, chiedono Cristo. Non hanno intenzione di finire il grande processo di apostasia più o meno silenziosa iniziato dai loro nonni e padri in Europa, non hanno voglia di avere ancora altre cose, così giusto perché altri vecchi tromboni li accusino di lamentarsi senza motivo, visto che hanno ricevuto tanto. Non vogliono tanto, vogliono tutto. E questa non vuole essere l'ennesima generalizzazione sui giovani, piuttosto è la cronaca stupita e grata di un inizio reale, di una rinascita spirituale cristiana che tanti giovani europei vivono da protagonisti. È in atto un'iniziativa guidata da loro e sostenuta dalle conferenze episcopali che si chiama «Roma '25-Cammino di Santiago '27-Gerusalemme '33»  e che mira, «attraverso pellegrinaggi, evangelizzazione e guarigione, mirano a “restaurare l'anima dell'Europa». Su CNA raccontano spirito, scopo e tappe di questo nuovo cammino: l'iniziativa incoraggia i giovani cristiani di tutto il continente ad aprire un cammino di fede e speranza per una nuova generazione europea in preparazione al Giubileo della Redenzione, che sarà celebrato nel 2033. «"Non si tratta solo di compiere un pellegrinaggio, ma di riscoprire Dio e la nostra identità cristiana, percorrendo i sentieri dei pellegrini d'Europa con una prospettiva nuova, coraggiosa e gioiosa", hanno affermato i giovani in un comunicato stampa diffuso dalla Conferenza episcopale spagnola, uno dei promotori dell'iniziativa.» Non intendono aggiungere alle loro "storie in evidenza" altre esperienze questa volta di carattere spirituale, vogliono incontrare Cristo e portarlo al mondo, all'Europa soprattutto e ai tantissimi ragazzi e ragazze fiaccati dalla solitudine, dalla mancanza di senso e dalle continue distrazioni che li strappano a loro stessi. Per questo «“alzano la voce” per dire al mondo che un’altra Europa è possibile e per riconnetterla “con la bellezza, la verità e l’amore di Cristo”.» Il volto dietro questa iniziativa è quello di uno studente di medicina di 22 anni, Fernando Moscardó che, guardando i dati riguardanti i giovani europei e vedendo le loro ferite, ha capito che la risposta non poteva che essere spirituale. «Ha anche sottolineato che il vescovo Mikel Garciandía, presidente della commissione per i pellegrinaggi della Conferenza episcopale spagnola e responsabile del progetto, definisce questa "mancanza di senso" come "un'orfanità spirituale".» Per questo si sono messi in cammino, come veri pellegrini: «“Non potevamo aspettare fino al 2033 per iniziare, quindi abbiamo delineato un progetto che si articola in tre fasi: la prima a Roma, con il Giubileo della Speranza di quest'anno, con cui diamo il via all'evento”. Si svolgerà poi a Santiago de Compostela (il Cammino di Santiago) nel 2027 e, infine, a Gerusalemme nel 2033.» Il primo agosto, durante il Giubileo della Speranza, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, è avvenuta la proclamazione del Manifesto dei Giovani Cristiani d'Europa. Un “progetto dei giovani e per i giovani” con diversi gruppi di lavoro in tutta Europa e sostenuto dalle diverse conferenze episcopali nazionali. Hanno di nuovo Qualcuno da incontrare e una meta a cui tendere; per questo c'è anche la riscoperta del valore reale dei pellegrinaggi, che non sono pretesti per fare attività fisica prolungata, turismo sostenibile e conoscere nuovi amici: si va per camminare insieme e approfondire la relazione personale con Cristo. "Questo manifesto è un atto di fede e un invito alla speranza. È la voce di una [generazione di] giovani che non vogliono rimanere ai margini, che non devono gridare: 'Vogliamo di più [cose materiali]', vogliamo Cristo al centro... La rivoluzione è iniziata; lo Spirito soffia", ha affermato Fernando Moscardó. "Gente di poca fede", potremmo dire alle generazioni dei padri di questi ragazzi: Cristo non li ha abbandonati, il cuore dell'uomo è sempre lo stesso e il solo incontro capace di guarirlo e saziarlo è quello con Dio.  Ed è una vera consolazione che a ricordarlo con forza ed entusiasmo siano i giovani di un continente che alla fine non è così "vecchio". (Foto: Screenshot Vatican News, YouTube) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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