Giovedì 23 Ottobre 2025

«Chi vuole consacrarsi a Lui?». Corrono sul palco 10.000 giovani

Il giorno dopo il Giubileo dei giovani a Tor Vergata il consueto incontro dei Neocatecumenali, alla chiamata vocazionale di Kiko rispondono in massa. La Chiesa è più viva di come la raccontano

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Il giorno dopo il Giubileo dei Giovani, voluto da Papa Francesco e celebrato da Papa Leone XIV,  si è svolto il tradizionale incontro dei Neocatecumenali, a Tor Vergata. Ben 120.000 (secondo la stima di Vatican  News) giovani provenienti dalle comunità del Cammino di 109 paesi dei 5 continenti, si sono radunati il 4 agosto, nello stesso luogo dell’incontro con il Papa, insieme all’Equipe Internazionale formata dal fondatore Kiko Argüello, Maria Ascensión e Padre Mario Pezzi. L’incontro è stato presieduto dal Card. Baldassare Reina, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, che ha, infine, benedetto l’incredibile distesa formata da quei volti giovani, sorridenti ed emozionati. Un grande entusiasmo nell’aria, si mescola allo sventolio delle bandiere colorate delle più svariate nazionalità: 50 dei vari Paesi dell’Europa, una trentina rappresentative dei paesi dell’America, 11 in rappresentanza dei paesi dell’Africa, 20 dei paesi del Medio Oriente, dell’Asia e dell’Oceania… L’incontro si è svolto secondo il consueto programma degli Incontri Vocazionali di altre Giornate Mondiali della Gioventù: Kiko, accompagnato da Padre Mario Pezzi e da Maria Ascensión, ha salutato brevemente l’assemblea e ha iniziato, poi, il canto tratto dal libro del profeta Isaia, che generalmente introduce questi incontri: “Io vengo a riunir tutte le nazioni”. Un evento che è stato la ciliegina sulla torta di queste giornate, di questo Giubileo della Speranza perché ha dato occasione ai ragazzi di manifestare tutta la gioia e la Grazia ricevuta da un’esperienza che, soprattutto durante la Veglia col Papa, li ha portati molto vicini alla Bellezza della Trascendenza divina. Infatti proprio durante l’incontro vocazionale con Kiko, lo Spirito ricevuto, si è mostrato concretamente al momento della chiamata vocazionale, quando, in risposta alla domanda del fondatore del Cammino, se tra i giovani, ci fosse qualcuno disposto a rispondere positivamente alla chiamata del Signore, ben 10.000 di essi, sono accorsi sul palco, con una forza e un entusiasmo che li ha portati ad occupare presto tutta la scalinata. Tra i partecipanti, Maria Rachele Ruiu, del nazionale di ProVita & Famiglia che con entusiasmo dichiara: «Abbiamo voluto portare i bambini, anche se piccoli, alla Veglia con il Papa, perché il giubileo del 2000, la veglia con GPII per me è stata una pietra miliare ed è stata commovente la citazione di Papa Leone su Cristo come “stella polare” così come è stato prezioso che il Papa abbia voluto far parlare il Santissimo: un milione e passa di giovani  in ginocchio, in silenzio di fronte al Santissimo. Spero di aver regalato ai miei figli il memoriale di far parte di un popolo inquieto, rumoroso ma gioioso, che cerca la Verità piena e senza sconti, che sceglie nelle sue inquietudini una Stella Polare che non delude: Cristo». A proposito dell’incontro vocazionale col Cammino neocatecumenale sostiene, convinta: «Vedere quella marea di ragazzi e ragazze che correvano verso il palco, dopo l’abbondanza della Parola adottata e dopo le catechesi di Kiko, Padre Mario Ascension, dopo l’omelia potente del cardinal Reina,  sono rimasta commossa nel vedere ciascun ragazzo e ragazza con la loro storia, con le loro fatiche, le loro ferite, andare verso Cristo, sapendo che Lui può rispondere a quella sete d’infinito che li turba, sapendo che lì possono trovare la Libertà che il mondo gli spaccia come Libertarismo, è stato commovente. I ragazzi hanno desiderio di cose grandi, di Una Vita Piena, hanno desiderio di pienezza, una proposta integrale ed integra». Sono questi fatti, raccontati anche da chi li ha vissuti direttamente, la risposta concreta a qualche giornale che con intento sottilmente sprezzante, aveva ribattezzato la GMG, la “Woodstock cattolica” soffermandosi solo sulle immagini dei ragazzi che ballavano  insieme per le vie di Roma, come se fossero giunti fin lì semplicemente in cerca di divertimento. C’è anche chi li avevi presentati come una indistinta massa di cercatori dello spirito, alludendo alla solita immagine sbiadita di una Chiesa basata solo su finalità filantropiche, equiparandola così, a qualunque altro tipo di istituzione dispensatrice di valori morali e animata di persone di buona volontà, più che dalla volontà di Dio. Invece, questi ragazzi rappresentano un anelito ben preciso, non verso una vaga idea di Bene, ma verso Gesù Cristo risorto. Come ha detto Leone XIV è «Gesù Cristo la stella polare». E, proprio pensando a questo anelito e alle sfide che la nostra società oggi pone in ogni campo, etico, bioetico e spirituale e pensando al suo impegno nel difendere l’antropologia cristiana, Maria Rachele Ruiu, concludendo la sua testimonianza, ha affermato che proprio vedendo quella folla di ragazzi accorsi sul palco per fare la volontà di Dio, sentiva nel suo cuore il grido di speranza pronunciato da Gesù così vivo e presente in quell’evento a dare il senso a tutto: «Non praevalebunt!» (Foto: Vatican News, X) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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