Si dimette il capo eletto da due mesi. Marine Rosset, civil unita a una donna e con un bambino nato da procreazione medicalmente assistita, favorevole all'aborto, lascia per evitare controversie. Non è una questione politica, perché in un movimento cattolico conta ancora la fede vissuta
Marine Rosset era stata eletta presidente degli Scout e Guide di Francia solo due mesi fa e il 6 agosto ha rassegnato le sue dimissioni a causa, dice lei stessa, di una pressione insostenibile proveniente dall'esterno del movimento. «In un'intervista al quotidiano La Croix , l'ex candidata del NUPES e attuale sindaco socialista eletto del V arrondissement di Parigi ha parlato di una cabala, alimentata sia dall' '"estrema destra" che da una parte "dubitativa" della Chiesa. Una cabala, dice, tanto politica quanto personale.» Una cabala? Anche noi ci facciamo subito dubitativi di fronte a tali affermazioni, ma la domanda vera non può che essere perché diamine fosse diventata presidente di un movimento cattolico. Infatti su Tribune chretienne c'è chi dice un po' di più le cose come stanno e anche come avrebbero dovuto stare fin dal principio: «Marine Rosset non è stata semplicemente una cattiva scelta per gli Scout e le Guide di Francia; fin dal momento della sua elezione, ha incarnato una contraddizione strutturale tra la testimonianza cattolica fedele agli insegnamenti della Chiesa e un'ideologia confusa, moderna e relativista, che alcuni presentano come una forma di "apertura" . Era quindi prevedibile che questa presidenza fallisse, perché non si può costruire un edificio educativo cattolico sulle sabbie mobili del soggettivismo morale.»Dimissioni che non avrebbero potuto essere in nessun caso sufficientemente tempestive quanto istantanea avrebbe dovuto essere la non ammissibilità della sua elezione. Senza che dovesse dirglielo nessuno, frange estreme di qualche partito, haters non meglio identificati, i soliti "brutti e cattivi" che per pura reazione si oppongono alle novità (ciò non toglie che le aggressioni, le minacce e gli insulti online vadano condannati senza alcuna attenuante). Era la sua stessa coscienza a doverglielo dire e lei a doverla ascoltare. E di sicuro l'organizzazione, nei suoi organi decisionali, a non prenderla in considerazione, questo va detto. La Rosset è era stata infatti eletta con 22 voti favorevoli e solo 2 contrari più un'astensione. A prendere il suo posto, a capo di quella che resta la più grande associazione scout francese, con oltre 100.000 membri, c'è già il vice, Pierre Monéger, e sia. Non doveva diventare capo responsabile di un movimento cattolico una persona che con la sua stessa vita, le sue scelte, il pensiero espresso si mette in aperta opposizione a ciò che la Chiesa insegna, e non da ieri tra l'altro.Omosessuale dichiarata, unita civilmente con una donna e madre di un bambino nato da procreazione medicalmente assistita e quindi naturalmente con almeno un gamete esterno alla coppia, sostenitrice dell'aborto come diritto e impegnata politicamente a sinistra, non ha mai nascosto le sue convinzioni e le sue scelte. Liberissima di farlo, per giunta. Ingenuità, la sua? forse in un certo senso sì, quella di credere di poter adeguare la fede cattolica a quel marshmallow di idee solo all'apparenza soffici e golose che mettono insieme un po' tutto in un ammasso gelatinoso e dolciastro: ogni cosa è amore, ogni desiderio di genitorialità è legittimato a diventare pretesa, ogni forma di relazione vale, famiglia è qualsiasi modalità in cui regni l'amore eterno per almeno un paio di mesi. Ecco come chiude l'autore di un articolo relativo al caso, padre Marie Philippe, su Tribune chrètienne:«Non fu tanto la sua aperta omosessualità, né il suo impegno politico di sinistra, a scandalizzare i fedeli cattolici. La Chiesa non rifiuta nessuno. Ciò che li scandalizzò fu la sua pretesa di far evolvere la Chiesa da una posizione che richiede, al contrario, l'umiltà della fedeltà. Perché se i dogmi della Chiesa sono diventati, per alcuni, opzioni da riconsiderare a ogni generazione, allora che senso ha credere? Che senso ha trasmetterli? Perché sacramenti, regole, una Tradizione? La fede non ha bisogno di professori di moralità da Girasole, non ha bisogno di inventori della domenica, ha bisogno di testimoni fedeli, a volte silenziosi, ma radicati. La verità di Cristo non può essere riformata, deve essere accolta. Non si adatta allo spirito dei tempi, li attraversa. Il cristiano non modifica la Parola di Dio per adattarla alla sua esperienza; si lascia trasformare da essa. Questa è vera umiltà. Ed è questo che Madame Rosset non ha mai capito.» C'è ancora speranza, allora, se le voci di quelli che gridano nel deserto iniziano a sentirsi un po' di più, se chi fa parte di un'esperienza cattolica si sveglia e dice che non è disposto a svendere ciò in cui crede, perché tra l'altro non gli appartiene, e nel rispetto della singola persona e della sua libertà difende la verità a cui ha deciso di aderire. Anche per il bene di quelli che la rifiutano o la vogliono adulterare. (Foto: Screenshot Marianne Tv, YouTube/Pexels.com)
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