Venerdì 24 Ottobre 2025

Card. Chomali: «Il cristiano del XXI sec. o sarà martire o non sarà»

Il porporato, capo dei vescovi cileni, è intervenuto presso l'Università cattolica del Cile

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«Il cristiano del XXI secolo sarà un martire o non sarà cristiano». È questo l'appello di monsignor Fernando Chomali, arcivescovo di Santiago dal 2023 e primate del Cile, durante il seminario E in tutto la carità (da una citazione di Sant'Agostino). Lo riporta l'Arcivescovato della capitale cilena. Il seminario, in collaborazione con il dipartimento di Giurisprudenza dell'Università cattolica del Cile (di cui Chomali è gran cancelliere), trattava del ruolo della fede nella vita pubblica. Ruolo su cui il cardinale ha le idee molto chiare: «Non si tratta di cercare la persecuzione, ma di vivere radicalmente; obbedire a Dio prima che agli uomini». Ha invitato quindi a farsi missionari perché «ciò che attrae le persone non sono i discorsi, ma le azioni». L'azione a cui siamo chiamati è la carità che, come ha ricordato, non può essere solo filantropia e cordialità ma deve essere «l'anima della politica cristiana» e richiede «formazione, preghiera e coerenza». Ha poi ribadito ciò che la Chiesa ha sempre sostenuto, ovvero la fondamentale vanità di qualunque ricerca di cambiamento o di rivoluzione senza Dio: «Ogni progetto umano senza grazia finisce nella frustrazione. Evangelizzare è per sua natura un atto politico, perché cerca il bene comune». Il vero cambiamento possiamo attuarlo annunciando Cristo, perché «da lui comprendiamo la dignità umana. E solo in lui possiamo vivere con speranza». Idee contenute anche nell'enciclica Quas Primas di Papa Pio XI, per il cui centenario è stato indetto il seminario. Pio XI, oltre a istituire la festa di Cristo Re, condannò fermamente il “laicismo”, definito “la peste dell'età nostra”. L'enciclica spiegava che le guerre, le discordie e la dissoluzione sociale della nostra epoca non dipendono da altro che dalla negazione dell'impero di Cristo su tutte le genti, la sostituzione della religione di Cristo con un «certo sentimento religioso naturale» o l'irreligione e il disprezzo di Dio e la subordinazione della Chiesa al potere civile. Pio XI scriveva con in mente la fine della Grande Guerra, che profeticamente vedeva come una pace precaria, non solo per motivi geopolitici, ma perché non c'è pace senza Cristo. Le sue parole però restano attuali e risuonano in quelle del cardinal Chomali. L'arcivescovo ha ribadito anche la necessità di una fede pubblica, non privata: «La Chiesa non può essere chiusa. Non si tratta di fare missioni di tanto in tanto, ma di vivere con un atteggiamento missionario.» E se in Occidente questo può significare vivere e annunciare una fede senza compromessi, in alcune parti del mondo, come in Nigeria, la chiamata al martirio non potrebbe essere più letterale. (Foto Imagoeconomica) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA

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