Giovedì 23 Ottobre 2025

Frecciata dell’Espresso a san Carlo Acutis: «Piace ai tradizionalisti»

Il noto settimanale (te pareva) coglie l’occasione per una osservazione del tutto gratuita

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«Oh sì, questa è carina. Sai, per voi sgranarosari», chiosava la madre di Sheldon Cooper, di confessione battista, in visita suo malgrado a una chiesa cattolica di Pasadina. Potrebbe suonare più o meno così la verbosa osservazione del settimanale L'Espresso sulla religiosità del giovane santo Carlo Acutis, se avessero scelto la sintesi e un po' di ironia per esprimerla. Il pezzo, in realtà, dà conto del fastidio che una certa parte dentro e fuori la Chiesa prova per la canonizzazione del giovane milanese con affermazioni inequivocabili, come questa: «La sua figura è anche legata a simboli del cattolicesimo tradizionale, come i culti eucaristici, il rosario e la Vergine Maria». Il successo -  si direbbe la diffusione della devozione per la sua figura, ma tant'è - andrebbe ricondotto secondo la testata a formule vincenti e riconoscibili di marketing: la trasformazione del santo in star, grazie a un sapiente impiego «di epiteti catching come santo millennial, a una presenza pervasiva su tutte le piattaforme di comunicazione» avrebbe permesso«alla chiesa il miracolo atteso: la colonizzazione del web e dei social con un suo proprio missionario». Certo, se tutto fosse solo secondo una logica di potere, di conquista di spazio e fama a scapito di altri, ci starebbe anche. Ulteriore conferma sarebbe l'enorme crescita di visite alla basilica di santa Maria Maggiore ad Assisi, passate da 550 a 900 mila dal 2023 al 2024. Altra nota aromatica che darebbe il sapore di una storia giovane solo per l'età anagrafica del santo, ma vecchia e stantia in quanto al modello che proporrebbe, è lo spostamento delle guarigioni miracolose nel Sud del mondo. L'inganno celato dietro lo sfondo azzurro e la bella polo indossata da San Carlo sarebbe svelato dall'ambivalenza della sua figura, o meglio della costruzione quasi a tavolino della sua identità di santo: «Acutis, infatti, è citato come patrono di internet, ma la sua figura è anche legata a simboli del cattolicesimo tradizionale, come i culti eucaristici, il rosario e la Vergine Maria, in un Continente – quello sudamericano – dove gli evangelici stanno aumentando e la Madonna è un argine al protestantesimo». Ora, cosa ci sia di così ottocentesco nel senso deteriore del termine e non invece di squisitamente cattolico nel restare fedeli al magistero, recitare il rosario ogni giorno, frequentare la messa quotidiana e attardarsi prima e dopo ad adorare il Santissimo non è dato sapere. Sarà che non siamo abbastanza slanciati verso il futuro, non abbastanza orientati a un cambiamento epocale che la Chiesa un po' sembrava avere imboccato e invece ora sta ritrattando, sarà che se ci piace Acutis è perché, poverini, siamo un po' troppo tradizionalisti. Ciò che ha irritato in particolare il teologo Andrea Grillo, che già in altre occasioni aveva dato voce al suo disappunto, sarebbe il, a suo dire, «bizzarro binomio computer-pisside, che fa riferimento alle ricerche web del giovane sui miracoli eucaristici: "L’unione del pc con la pisside, atta a contenere il pane consacrato, afferma un culto ottocentesco su un giovane di 15 anni che ha una cultura eucaristica non al passo con la contemporaneità. È l’esempio dell’utilizzo di simboli giovani per parlare un linguaggio vecchio. Questo non fa che attirare i tradizionalisti"». Gli si contesta una devozione parallela a scapito della partecipazione liturgica? la riduzione dell'Eucarestia a oggetto di devozione staccato dal mistero pasquale che si riattualizza incruento ad ogni Messa? Che sia stato troppo ottocentesco, complice il nome che si è scelto, persino Leone XIV quando ha vegliato con centinaia di migliaia di giovani e li ha guidati nella pratica dell'adorazione eucaristica? Chissà. Nella conclusione del pezzo c'è una considerazione che può sembrare a pensare male un " vi aspetto fuori che facciamo i conti" quando Valentina Ciciliot, professoressa di storia del Cristianesimo alla Ca' Foscari, dichiara: «Attendiamo la pubblicazione della Positio super virtutibus, il documento che viene presentato ai consultori teologici, e lì si capirà molto». E se le carte rivelassero semplicemente che Carlo Acutis era "solo" cattolico, che ha risposto alla vocazione universale alla santità meglio che ha potuto, coi suoi 15 anni, i suoi molti talenti, la sua storia? che ha deciso di mettere al centro Cristo e per il resto di lasciar fare a Lui? Non sarebbe affatto male, come riscontro: e sarebbe -  come di fatto è - la conferma che la sua testimonianza è valida per la Chiesa intera, che non è quella bizzarra (stavolta ci sta) agenzia di comunicazione ad alto contenuto valoriale che alcuni vorrebbero. Nel frattempo, per chi è sinceramente interessato a conoscerne la vita e le virtù, non resta che abbonarsi e leggere  Il Timone di settembre che gli dedica uno speciale, con la voce di chi lo ha conosciuto: la mamma, il postulatore, la mamma di una miracolata e l’arcivescovo di Milano. (Foto: Imagoeconomica/L'Espresso) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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