Giovedì 23 Ottobre 2025

JK Rowling si schiera contro il suicidio assistito

Ennesima, coraggiosa presa di posizione della scrittrice di Harry Potter, già in prima linea contro l’oltranzismo trans

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Continua la sorprendente parabola di J.K. Rowling, da paladina a eretica dell'ideologia progressista. Questa volta l'autrice di Harry Potter ha rivelato sul suo profilo X che nel corso della sua vita ha cambiato idea sul suicidio assistito, proprio mentre nel Regno Unito la Terminally ill adults (end of life) bill è sottoposta alla Camera dei Lord. La legge portata avanti dai laburisti, già passata alla Camera dei Comuni, vuole legalizzare l'eutanasia per i malati terminali. Un'insolita alleata contro la cultura della morte è proprio la scrittrice britannica, che ha risposto alla domanda-accusa di un utente di X sul mutamento delle sue opinioni: “Credevo nella morte assistita, Non ci credo più, principalmente perché sono sposata con un medico che mi ha aperto gli occhi sulle possibilità di coercizione delle persone malate o vulnerabili”. Una presa di posizione importante in un momento in cui il dibattito sull'eutanasia è acceso. Lo è anche in Italia, dove l'ultimo numero della rivista cartacea del Timone (a cui è possibile abbonarsi qui) ha dedicato un intero primo piano alla follia del suicidio assistito e ai tentativi di introdurlo del nostro Paese. Ma non è tutto, nel tweet la Rowling manifesta il suo dietrofront (parzialmente già conosciuto) su molti dogmi di sinistra, come la legalizzazione della cannabis, il disarmo nucleare unilaterale e soprattutto l'idea che le differenze tra uomo e donna siano puramente socio-culturali. “Credevo che la cultura fosse tutto e la natura non fosse importante. La mia opinione è cambiata per via della mia esperienza personale e per la lettura di studi sull'eredità genetica. Quando avevo poco più di vent'anni credevo che le differenze tra i sessi fossero interamente dovute alla società. Non ci credo più (per lo stesso motivo)” scrive ancora. La Rowling fa parte di quella corrente di femminismo critico dell'ideologia gender, definito dispregiativamente TERF (Trans-exclusionary radical feminism). In sostanza crede che per l'emancipazione delle donne serve innanzitutto credere che le donne esistano e non siano un costrutto sociale. Per questo è da tempo finita nella lista nera della sinistra progressista, dopo aver osato dire che gli uomini non possono diventare donne (o viceversa) ed essersi schierata contro la transizione di genere dei bambini. Basta cercare il suo nome sui social per trovare insulti e auguri di morte giornalieri verso di lei. Ma la confessione più sorprendente e intima arriva alla fine del tweet, quando parla della propria fede: “Ho faticato con la fede religiosa fin dalla mia adolescenza. A quanto pare ho un vuoto a forma di Dio dentro di me ma sembra che non sia mai riuscita a decidermi cosa fare con con esso”. L'autrice in realtà si è sempre detta cristiana e appartenente alla chiesa di Scozia, nonostante l'apparente contraddizione con molte delle idee di cui si faceva portavoce. “Non so cosa dovrei vedere per schierarmi fermamente da un lato o dall'altro. - scrive parlando ancora dell'”enigma di Dio”- Suppongo sia questo il significato della fede, credere senza avere prove, ed ecco perché credo che probabilmente finirò nella tomba con questa particolare questione personale irrisolta”. Tra critica all'eutanasia, essenzialismo biologico e apertura alla fede, la Rowling si è attirata ulteriore odio da parte dei “tolleranti” ma anche dei messaggi positivi, tra cui utenti cristiani che la invitano a leggere le Confessioni di Sant'Agostino. Il “vuoto a forma di Dio”, d'altronde, non può che ricordare che “il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te”. (Foto: X/screenshot Sky News Australia, YouTube) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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