Gaza: accordo raggiunto, ostaggi liberi e ritiro di Israele
Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sul piano Trump per il rilascio di tutti gli ostaggi e l'inizio del ritiro delle truppe israeliane, con la firma attesa oggi, 9 ottobre, in Egitto.
Una notte storica ha illuminato il Medio Oriente, portando un inatteso raggio di speranza: Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per avviare una tregua a Gaza e implementare la prima fase del piano di pace proposto dal presidente americano Donald Trump. L'annuncio, giunto nella notte italiana tramite un post di Trump sul suo social Truth, segna la terza e, si spera, definitiva interruzione delle ostilità dall'inizio del conflitto il 7 ottobre 2023.
L'intesa prevede il rilascio di tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas, "vivi o morti", e l'avvio del ritiro delle truppe israeliane dal territorio palestinese occupato. "Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America," ha dichiarato Trump, ringraziando i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia per aver reso possibile questo "evento storico e senza precedenti".
Le Reazioni: Vittoria e Speranza
L'accordo è stato accolto con un'ondata di reazioni, pur nella cautela per i tecnicismi ancora da svelare.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha rivendicato l'intesa come "una vittoria", promettendo di convocare il governo per l'approvazione e ringraziando il Presidente Trump per il suo impegno. Anche gli ultranazionalisti, come Yitzhak Wasserlauf di Potere Ebraico, hanno espresso soddisfazione per il previsto ritorno a casa di tutti gli ostaggi. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha citato il Libro di Geremia, infondendo il senso di un ritorno atteso: "Torneranno dalla terra del nemico… e i figli torneranno ai loro confini."
Dall'altra parte, Hamas ha lodato la "resistenza del popolo di Gaza", sottolineando come l'accordo abbia impedito ogni disegno annessionista da parte di Tel Aviv. I media israeliani riferiscono che gli abitanti di Gaza stanno già festeggiando per le strade della Striscia.
La Corsa Contro il Tempo: Firma e Implementazione
La macchina diplomatica è ora in piena accelerazione. La firma ufficiale dell'accordo è attesa per oggi, 9 ottobre, alle ore 11 in Egitto. Se tutto procederà come previsto, già nei prossimi giorni, forse sabato, Hamas rilascerà gli ostaggi in un unico gruppo.
Rimane, tuttavia, un velo di incertezza riguardo ai tempi e alle modalità del ritiro dell'Israel Defense Force (IDF), su cui Tel Aviv non ha ancora fornito dichiarazioni ufficiali. Un'ulteriore nota di prudenza è giunta dall'esercito israeliano stesso che, poche ore dopo l'annuncio di Trump, ha ricordato ai residenti di Gaza che le truppe continuano a occupare il territorio e la guerra, tecnicamente, era ancora in corso al momento della comunicazione. Come ha chiosato il New York Times, "Tutto sarà ufficiale quando vedremo un accordo nero su bianco."
Il Successo di Trump
L'annuncio segna un clamoroso, e forse insperato, successo internazionale per Donald Trump, il quale, con il suo stile enfatico, non ha esitato a definirsi implicitamente un "operatore di pace". Se tutto andasse per il verso giusto chi lo spiegherà ai molti detrattori del tycoon?
Se l'accordo reggerà e la tregua diventerà una pace solida, il 9 ottobre 2025 sarà ricordato come il giorno in cui i venti di pace hanno prevalso sull'orrore. Per la piena applicazione dell'intesa, ora, saranno cruciali la buona volontà delle parti e il serio impegno di supervisione degli Stati Uniti. L'esito finale è nelle mani di tutti i belligeranti e dei mediatori, ma l'auspicio è unanime: che questa volta, la pace sia più forte della guerra.
(Foto Ansa)