Leone XIV: fede e ragione
Aiutati che Dio ti aiuta
Cosa c’entrano Hulk Hogan, l’inossidabile Jessica Fletcher, i membri dell’A-Team e i Queen con la sopravvivenza (cattolica)?
01 Febbraio 2025 - 12:30
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È da poco stato dato alle stampe per i tipi di Multiverso Edizioni l’ultimo libro di don Samuele Pinna, Chi si aiuta Dio l’aiuta. Brevi riflessioni per la sopravvivenza (cattolica)/Prefazione di Francesco Fontana, a cura di Federica Favero, Multiverso Edizioni, 2024, pp. 220, 16,50 €. Trattasi di un «gradevolissimo manualetto», come lo definisce Francesco Fontana nella Prefazione, che «allieta lo spirito riempiendo il cuore e illuminando la mente, rendendoli capaci di sentire e capire che la Verità esiste, e si è incarnata, consentendo al cuore di stare in silenzio, e alla mente di gustare che anche il “dolce far niente” fa comprendere come potersi abbracciare al Creatore».
Don Pinna ci propone una serie di riflessioni che hanno aiutato lui - e che aiuteranno i lettori - a guardare il reale con gli occhi della contemporaneità, senza cedere alla superficialità, ma per trovarvi qualcosa di buono. Gli spunti sono diversi e, talvolta, sorprendenti: se non è strano ritrovare in un libro di chi si è occupato per vocazione e studi di teologia (e di letteratura, nonché di cinema) personaggi del calibro di san Tommaso d’Aquino, di Padre Pio, di J.R.R. Tolkien, di Giovannino Guareschi e del duo Bud Spencer & Terence Hill (per non citarne che alcuni), forse è più “bizzarro” imbattersi in soggetti che - almeno in apparenza - poco sembrano avere a che fare con il mondo della fede in senso lato. Cosa c’entrano, ci si potrebbe chiedere, Hulk Hogan, l’inossidabile Jessica Fletcher, i membri dell’A-Team e i Queen con la sopravvivenza (cattolica)?
Ovviamente, c’entrano. Ma l’unico modo per scoprire come i protagonisti di una serie televisiva o delle leggende del rock possano servire allo scopo di questo vademecum è leggere il libro. D’altronde, davanti a tale scritto - ed è ancora la Prefazione a suggerirlo - «non si sa da dove cominciare; così tanta è la sorpresa, altrettanta l’impossibilità di catalogare la bellezza che suscita. Tanto vale quindi partire da qui. Dalla bellezza che avvolge leggendo, per lo stupore di uno sguardo di fede con il cuore intriso di Cristo che rende capaci di gioire per ogni cosa e di andare oltre ciò che la realtà indica in superficie».
Già il titolo - come dev’essere ogni titolo che si rispetti - è significativo e trova la sua origine in un momento di ciò che “in scienza” si definisce serendipità: dopo aver avanzato qualche ipotesi, poi alla fine scartata (soprattutto quella che si riferiva a un testo molto apprezzato di Costanza Miriano, Si salvi chi vuole), leggendo lo stupendo romanzo di Jerome K. Jerome La storia di Anthony John don Pinna si è imbattuto nella menzione di un libretto didascalico del 1859 scritto dallo scozzese Samuel Smiles, approdato in Italia nel 1865 con il titolo di - appunto - Chi si aiuta Dio l’aiuta. Questa intitolazione, che ha immediate assonanze con il ben noto proverbio “chi si aiuta il ciel l’aiuta”, è subito piaciuta all’autore: per dire che nella situazione in cui ci troviamo non è sufficiente un teorico affidamento a Dio, ma bisogna anche mettersi all’opera, rimboccandosi - sempre per rimanere nel proverbiale - le maniche.
Allora si spiega anche il dipinto che campeggia sulla copertina (opera di Cristian, fratello dello scrittore). La scena può essere letta in due modi differenti, a seconda della direzione da cui si decide di osservare l’immagine: sta sopraggiungendo un temporale oppure la tempesta è passata e si sta affacciando il sereno? Dipende da noi, da come guardiamo la realtà: di fronte alla situazione non facile (per essere eufemistici) in cui il mondo moderno sembra precipitare in caduta libera, dobbiamo disperarci oppure dobbiamo reagire e ricercare motivi di speranza? Samuele Pinna vuole mostrarci testimoni santi (e non) per convincerci che con il Signore tutto è davvero possibile, anche se - come per esempio suggerisce il capitolo dedicato a don Camillo - bisogna essere pronti e preparati a portare la Croce: la luce della rinascita a vita nuova sarà l’ultima realtà a cui i credenti sono chiamati. Allora… Aiutiamoci, che Dio ci aiuta!










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