Giovedì 23 Ottobre 2025

L’ordinanza di Trump che archivia il gender? È piaciuta ai vescovi Usa

«Accogliamo con favore». Chiaro apprezzamento da parte di mons. Robert Barron e mons. David M. O'Connell

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Tra gli ordini esecutivi firmati da Trump, uno in particolare ha ottenuto il plauso dei vescovi americani. Si tratta dell'ordinanza "Tenere gli uomini fuori dagli sport femminili" la cui applicazione si estende a tutti gli sport e a tutte le età. Il momento della firma, avvenuta il 5 febbraio, è stato immortalato con il presidente circondato di giovani e giovanissime atlete sorridenti. Come riporta il sito cruxnow: «"Accogliamo con favore l'ordine esecutivo del Presidente che protegge le opportunità per le donne e le ragazze di competere negli sport in modo sicuro e leale", hanno affermato il vescovo Robert Barron di Winona-Rochester e il vescovo David M. O'Connell di Trenton in una dichiarazione congiunta del 7 febbraio"». Nella stessa dichiarazione i prelati, che sono rispettivamente presidenti dei comitati per i laici, il matrimonio, la vita familiare e la gioventù e per l'istruzione cattolica della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, hanno sottolineato «l'importanza della parità di trattamento tra uomini e donne, ma anche la necessità di trattare le persone transgender "con gentilezza e rispetto"». Il testo impegna l'Assistente del Presidente per la politica interna di convocare i rappresentanti delle principali organizzazioni sportive per promuovere «politiche eque e sicure, nel migliore interesse delle atlete e coerenti con i requisiti del Titolo IX, ove applicabile.» Il Titolo IX è una legge federale che vieta la discriminazione in base al sesso nelle attività educative che ricevono finanziamenti federali. Sotto l'amministrazione Biden tale norma era stata modificata con apposite linee guida per forzare l'estensione del testo a beneficio (apparente!) delle persone LGBTQ+. In base ad esse le scuole dovevano consentire agli studenti transgender di partecipare alle competizioni sportive scolastiche in base al genere percepito e non sulla base di quello biologico, idem per l'accesso ai bagni e agli spogliatoi che dovevano rispondere all'identità di genere dichiarata e non a quella di nascita. Gli effetti di queste linee guida erano diventate effettive e costanti sopraffazioni nei confronti proprio delle atlete donne. (La stessa cosa, con effetti ancora più perniciosi, si era già vista con la legge dello stato della California che impone di collocare i detenuti nelle carceri in base all'identità auto percepita e soprattutto dichiarata, la famigerata SB 132.). L'ordine esecutivo del 5 febbraio ha lo scopo dichiarato di rimuovere questo approccio. In ogni sport, dunque, le donne gareggino con le donne, e gli uomini con gli uomini. Una distinzione tanto basilare e data pacificamente a lungo per scontata e che invece era diventata suolo dissestato dall'erosione costante del politicamente corretto. Un pensiero dominante che, finalmente, pare costretto a battere in ritirata. Ma non è di vittoria in una guerra che parlano i vescovi quando esprimono sollievo e approvazione per questa nuova ordinanza presidenziale, piuttosto di un ritorno alla consapevolezza della sostanziale e divinamente fondata dignità di uomo e donna: «"In linea con il chiaro insegnamento della Chiesa cattolica sull'uguaglianza tra uomini e donne, riaffermiamo che, nell'istruzione e nello sport come altrove, le politiche devono sostenere la dignità umana", hanno affermato i vescovi. "Ciò include la parità di trattamento tra donne e uomini e l'affermazione della bontà del corpo di una persona, che è geneticamente e biologicamente femminile o maschile"». Su questo terreno l'unità d'intenti tra governo degli Stati Uniti e Chiesa è piuttosto chiara, soprattutto se ricordiamo quanto la Chiesa continui ad affermare con forza quanto ogni singola persona sia segnata indelebilmente dell'immagine divina e porti intatta la dignità che il Creatore le conferisce, in qualsiasi condizione si trovi a vivere, compresa la sofferenza che può derivare dallo sperimentare discordanza di genere. Per comprendere meglio le mosse di Trump e i rapporti tra Casa Bianca e Casa Santa Marta, rimandiamo al numero di febbraio della rivista e ai numerosi approfondimenti e interviste inedite (qui per abbonarsi). Il testo dell'ordine "Keeping Men Out of Women's Sports" stabilisce che siano revocati i fondi dai programmi educativi  "che privano donne e ragazze di giuste opportunità sportive". L'ordine stabilisce anche che la politica della nazione sia quella di "opporsi alla partecipazione competitiva maschile negli sport femminili in senso più ampio". Trump ha ricordato quanto sia stato ingiusto, degradante e pericoloso per le donne permettere agli uomini di competere negli sport femminili dal momento che "nega loro pari opportunità di partecipare ed eccellere negli sport competitivi". Tale ordine esecutivo definisce maschio e femmina in base a criteri biologici: femmina è “una persona che appartiene, al momento del concepimento, al sesso che produce la grande cellula riproduttiva”, mentre maschio è “una persona che appartiene, al momento del concepimento, al sesso che produce la piccola cellula riproduttiva”. (Foto: Imagoeconomica) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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