Uno dei cardinali firmatari dei dubbi inviati al Papa sul Sinodo, il cinese Joseph Zen Ze-kiun, ha redatto anche una lettera indirizzata a vescovi e cardinale nella quale esprime serie preoccupazioni ai cardinali e ai vescovi di tutto il mondo riguardo all’incontro di Roma. La Catholic News Agency ha ottenuto una copia di questo documento riservato, con cui l’anziano porporato punta il dito contro gli organizzatori dell’assemblea sinodale, denunciando quella che – più che parte di un percorso ecclesiastico – ha definito come manipolazione e come perseguimento di un ben preciso programma.
Secondo Zen, già mettendo fra parentesi La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa, un documento della Commissione teologica internazionale, si rischia una potenziale e gravissima deviazione dai principi ecclesiastici fondamentali. Il cardinale ha inoltre condiviso «una confusione e una preoccupazione ancora maggiori» dinnanzi all’ipotesi «che si affermi che finalmente sia arrivato il giorno di ribaltare la piramide, cioè con la gerarchia sormontata dai laici».
Al centro della critica di Zen, poi, il Cammino sinodale tedesco, i cui partecipanti – come noto – hanno votato a favore di testi che chiedono l’ordinazione sacerdotale delle donne, le benedizioni per persone dello stesso sesso e modifiche all’insegnamento della Chiesa sugli atti omosessuali, suscitando accuse di eresia e timori di scisma. È vero che dalla Germania c’è chi tende a ridimensionare tali pericoli, come il vescovo di Passau, mons. Stefan Oster, secondo cui chi ha per esempio aspettative sinodali sul sacerdozio femminile «verrà deluso», ma le preoccupazioni del cardinale cinese, evidentemente, non sono solo due.
Rispetto a questo, comunque, la lettera di Zen mette apertamente in guardia dai tentativi di allontanarsi dall’ordine ecclesiastico tradizionale, suggerendo che qualsiasi apparente riorientamento democratico è accompagnato da proposte di cambiamenti rivoluzionari nella costituzione della Chiesa e negli insegnamenti morali sulla sessualità. Lo Zen rileva altresì il precipitoso calo del numero di fedeli cattolici in Germania dall’inizio del Cammino sinodale, affermando: «La Chiesa in Germania sta morendo».
In effetti, i numeri, come si suol dire, parlano chiaro. Secondo i risultati preliminari dell’indagine della Conferenza episcopale tedesca diffusi a gennaio, nel 2022 nei seminari delle sue 27 diocesi ci sono stati solo 48 nuovi candidati al sacerdozio in tutta la Germania: è il minimo storico. Ha insomma ragione Zen: «La Chiesa in Germania sta morendo». Per il bene della Chiesa universale, quindi, il Sinodo dovrebbe orientarsi su spinte non diverse ma letteralmente opposte a queste. Anche se ci sono spinte molto forti in altra direzione (Foto: Imagoeconomica)
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