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11.12.2024

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J.K. Rowling: «Una donna è una donna. E se non vi va bene arrestatemi»
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4 Aprile 2024

J.K. Rowling: «Una donna è una donna. E se non vi va bene arrestatemi»

La mamma di “Harry Potter” – la celebre saga a cui la nostra rivista ha dedicato uno speciale – ha ancora una volta dimostrato di non voler cedere al totalitarismo arcobaleno. Nelle ultime ore, infatti, ha sfidato a viso aperto l’ultimo atto di propaganda progressista approvato e suggellato dal governo scozzese. Stiamo parlando dell’approvazione, a partire dallo scorso 1° aprile, della legge che estende il crimine di incitamento all’odio, finora contemplato soltanto per i casi di razzismo, anche a chi esprime idee critiche sulla fluidità di genere. Ma la Rowling non ci sta, anzi, ha definito il provvedimento «ridicolo», sostenendo che continuerà ad affermare l’esistenza e la distinzione tra i due sessi, sulla base delle caratteristiche biologiche.

La scrittrice ha spiegato le ragioni della sua forte opposizione allo Scottish Hate Crime Act: «I legislatori scozzesi sembrano aver dato più valore ai sentimenti degli uomini che portano avanti la loro idea di femminilità, per quanto misogina o opportunistica, che ai diritti e alle libertà delle donne e delle ragazze reali». Inoltre sostiene che questa legge non farà altro che mettere a tacere chi sostiene la necessità degli spazi differenziati per i due sessi, avvallando ancora di più le aggressioni violente che avvengono in queste circostanze. Per non parlare, poi, dice la Rowling, «della grottesca ingiustizia di permettere agli uomini di competere negli sport femminili, delle ingiustizie sul lavoro e delle opportunità negate alle donne».

La scrittrice ha denunciato, inoltre, una situazione davvero da psicopolizia che si verifica da tempo, in Scozia: «Da diversi anni ormai, le donne scozzesi subiscono pressioni da parte del governo e dei membri della polizia affinché neghino l’evidenza dei loro occhi e delle loro orecchie, ripudino i fatti biologici e abbraccino un concetto neo-religioso di genere che non può essere provato. La ridefinizione del termine “donna” per includere tutti gli uomini che fanno coming out come tali, ha già avuto gravi conseguenze per i diritti e la sicurezza delle donne e delle ragazze in Scozia, e l’impatto più forte si fa sempre sentire».

Un bavaglio ideologico che annovera tra le ripercussioni più gravi, sottolinea la scrittrice, l’aumento delle violenze a danno delle donne: «É impossibile descrivere o affrontare con precisione la realtà della violenza e della violenza sessuale commesse contro le donne e le ragazze, o affrontare l’attuale attacco ai diritti delle donne e delle ragazze, a meno che non ci sia permesso di chiamare un uomo un uomo. La libertà di espressione e di credo finisce in Scozia se la descrizione accurata del sesso biologico è considerata criminale». Di fronte a tutto questo la Rowling è disposta a metterci la faccia fino in fondo e sfida il governo scozzese: «Al momento sono fuori dal paese, ma se quello che ho scritto qui è considerato un crimine secondo i termini della nuova legge, mi aspetto di essere arrestata quando tornerò nel luogo di nascita dell’Illuminismo scozzese». (Fonte foto: Ansa)

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