Il fascino che la figura di santa Teresa la grande esercita tuttora su tante persone, credenti e non, è indubbio e non accenna a diminuire. Non dobbiamo stupircene, conoscendo la forza di attrazione che risiede nella verità di Cristo e che si irradia con più intensità da quelli che più di altri si sono assimilati a Lui. Mirabile, in Teresa d’Avila, la capacità di introspezione psicologica e spirituale, geniale la sua capacità di riformare l’ordine carmelitano, degna di ammirazione la sua acuta intelligenza così come la tenacia (che si concretizza nell’esercizio stabile e consolidato delle virtù cardinali e teologali) con la quale portò avanti imprese titaniche. Per di più essendo donna e in un secolo, il sedicesimo, che è stato d’Oro per l’impero spagnolo e le arti, ma non fu privo di contraddizioni e angustie per i singoli, donne consacrate comprese.Grazie ad un’accurata ricostruzione realizzata presso il Victorian institute of forensic medicine in Australia, ora potremo avere un’idea più precisa e realistica anche dell’aspetto fisico della grande santa, una delle 4 donne riconosciute Dottore della Chiesa. Dopo più di un secolo dall’ultima apertura (avvenuta nel 1914), infatti, la tomba della santa è stata riaperta e le sue spoglie esaminate con strumenti diagnostici avanzat, come riporta un articolo su euronews: «Gli scienziati hanno osservato un "sorprendente stato di conservazione" dei suoi resti, determinando che misurava 156,8 cm e soffriva di varie patologie ossee. Uno degli aspetti più sorprendenti era la "grave cifosi cervicale e dorsale, che faceva pendere il suo collo e il suo tronco in avanti", secondo un rapporto guidato dall'antropologo medico italiano Luigi Capasso. "Questa conformazione le conferiva un aspetto chino e la costringeva ad assumere una scomoda posizione supina, con la testa inclinata verso il basso anche da sdraiata", si legge nel rapporto”».Grazie ai nuovi dati acquisiti, integrati con testimonianze di contemporanei e ritratti della santa, la scultrice Jennifer Mann ha creato un busto in terracotta che rende visibili le fattezze di santa Teresa nel pieno della maturità, all’età di circa 50 anni. Secondo Madre Maria, contemporanea di Teresa, "Era una santa di media statura. In gioventù era ritenuta molto bella e anche in età avanzata lo appariva. Il suo viso non era ordinario, ma straordinario, e per fortuna non si può dire che fosse rotondo o aquilino". Il priore dell’ordine carmelitano di Alba de Tormes, dove si trova la tomba della santa, questa rappresentazione scultorea «potrebbe essere la più accurata mai realizzata. Secondo la ricostruzione, Teresa aveva "occhi grandi, neri e rotondi, con sopracciglia ampie e arcuate" e un viso "molto attraente" che "trasmette soprattutto dolcezza e pace"». La devozione per la grande riformatrice, per il genio letterario e spirituale che l’ha abitata, per la sua fede tenace e la sua chirurgica conoscenza dei propri limiti e fragilità non potrà che trovare giovamento da questo nuovo segno che la scienza applicata con rigore ha permesso di consegnare a noi contemporanei. Ognuno di noi, in fondo, con le proprie fattezze umane, mai troppo umane è di per sé immagine più o meno sfocata di Cristo e dolce promemoria della bellezza che ci abita, anima e corpo. (Fonte foto: Carmus)ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!