Domenica 26 Ottobre 2025

Bernadette Soubirous, la santa che «non ci ha ingannati»

Oggi la Chiesa festeggia la veggente di Lourdes, una piccola grandissima donna dalla credibilità assoluta. Ecco perché

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Questa Settimana Santa, già ricca di per sé, ci dà l’occasione di ricordare una Santa importante per la Chiesa cattolica: santa Bernadette Soubirous. Bernarde-Marie, detta Bernadette, nasce il 7 gennaio 1844 a Lourdes, località nel Sud-ovest della Francia ai piedi dei Pirenei, da una famiglia povera e profondamente cristiana. Il padre mugnaio si ritrova caduto in miseria a causa di una grave crisi agricola e non riesce più a sfamare la famiglia. Bernadette, primogenita di sette figli, pur soffrendo di asma e con i postumi del colera che l’aveva colpita, deve portare le pecore al pascolo. La famiglia vive in una ex prigione, “cachot”: è composta da un’unica piccola stanza scura, umida e maleodorante. Bernadette appare come una giovane malnutrita, analfabeta e persino giudicata ritardata mentale dai più. Ha solo quattordici anni - ma secondo i medici ne dimostrava di meno a causa delle sue condizioni di salute - quando, l’11 febbraio 1858, insieme a un’amica e alla sorella si reca a Massabielle, presso una grotta usata come rifugio per i maiali in cerca di legna da ardere. A un certo punto la giovane nota dei rami agitarsi e sente il fruscio delle foglie mosse dal vento. È così che le appare - e le apparirà in tutto 18 volte tra febbraio e luglio - una giovane donna, bellissima e circondata di luce. Indossa un vestito bianco con una fascia azzurra in vita, il capo coperto da un velo, sui piedi presenta due rose dorate e in mano un Rosario. Bernadette si inginocchia per recitare l’Ave Maria dinanzi alla “Signora”, come la chiamerà lei. Quest’ultima le indica un punto del terreno da dove comincia a sgorgare acqua e riferisce alla giovane di chiedere ai religiosi di erigere una chiesa in quel luogo e che le sono gradite processioni e preghiere. L’acqua si rivela prodigiosa quando un ragazzino cieco lavandosi alla fonte riacquista la vista. Bernadette non verrà creduta fino a quando il parrocco di Lourdes le chiede di farsi dire dalla “Signora” il suo nome. Il 25 marzo 1858 la donna le dira: «Io sono l’Immacolata Concezione». Il parroco rimane così turbato, poiché quattro anni prima papa Pio IX aveva dichiarato il dogma dell’Immacolata Concezione e Bernadette non poteva saperlo in alcun modo. Dopo un’accurata inchiesta, la lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes sancisce Lourdes nella sua vocazione di Santuario mariano internazionale. Il 7 luglio 1866 Bernadette preferisce rifugiarsi dalla fama a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Vi rimarrà 13 anni, fino a quando, all’età di 35 anni, malata di asma e con tubercolosi ossea al ginocchio, morirà il 16 aprile 1879, il mercoledì dopo Pasqua. Beatificata il 14 giugno 1925 da Pio XI, venne canonizzata nel 1933 dallo stesso Pontefice. Oggi è protettrice degli ammalati, dei pastori e delle contadine. Le guarigioni miracolose avvenute a Lourdes sono state riconosciute dalla Chiesa, dal tempo delle apparizioni ad oggi sono 70 su 7000 casi registrati dai medici. Ogni anno presso il Santuario di Lourdes si recano migliaia di pellegrini, tra questi, ammalati e disabili vengono accompagnati dai volontari dell’Unitalsi. La giornata di oggi, in cui la Chiesa venera questa grande Santa, ci permette di riflettere sulla sua credibilità, che è stata oggetto di dibattito per oltre cinquant’anni. Credibilità che è stata mirabilmente difesa dal grande apologeta e amico della nostra rivista (qui per abbonarsi) Vittorio Messori. Questi ha difeso santa Bernadette nel libro Bernadette non ci ha ingannati (Mondadori), un volume tutto da riscoprire, di cui proviamo qui a elencarvi i punti salienti. Messori mostra che le obiezioni mosse alla veggente nel tempo sono spesso basate su ideologia, non su fatti. Sarebbero proprio la semplicità, l’umiltà e la coerenza di Bernadette - caratteristiche portate avanti come motivo per lo scetticismo - a rendere la sua testimonianza straordinariamente credibile, perfino da un punto di vista razionale. Le critiche laiciste e scientifiche mosse alla veggente si possono suddividere in sei punti: 1. Bernadette era malata di mente, epilettica o suggestionata. Alcuni studiosi laici hanno ipotizzato che Bernadette fosse affetta da allucinazioni dovute a malattie psichiche o a stati alterati di coscienza. Messori ribatte che Bernadette fu esaminata da numerosi medici, anche non credenti, e mai le fu diagnosticato nessun disturbo mentale. Le sue risposte furono sempre lucide, coerenti, e sobrie, senza le caratteristiche tipiche delle allucinazioni o dell’isteria. Nessuno ha mai visto in lei comportamenti squilibrati o da estasiata, ma è sempre stata descritta come concreta, riservata e ironica. 2. Bernadette fu manipolata dalla Chiesa o dalle autorità religiose. Alcuni hanno affermato che la Chiesa avrebbe potuto influenzarla per costruire un caso utile a rafforzare la fede popolare. Tuttavia, Messori riporta che in realtà la Chiesa fu inizialmente molto diffidente e mise Bernadette sotto forte pressione. Non fu lei a cercare i preti, ma furono loro a esaminarla duramente. Bernadette non ritrattò mai e non cercò fama né guadagni, ritirandosi piuttosto in convento dove visse in povertà e umiltà. 3. Le apparizioni sono un’invenzione per fuggire dalla miseria o attirare l’attenzione. È stato detto che Bernadette avesse inventato tutto per sfuggire alla sua condizione familiare disperata o per ottenere notorietà. Ma è evidente che Bernadette non cercò mai vantaggi personali, anzi rifiutò doni, interviste e onori. Visse in una clausura austera, senza mai approfittare della sua notorietà. 4. L’“Immacolata Concezione” fu suggerita a Bernadette dai preti, infatti alcuni hanno affermato che Bernadette avrebbe sentito il termine in chiesa e lo avrebbe ripetuto meccanicamente. Messori afferma che la giovane era completamente ignorante in teologia e il dogma era troppo recente per sentirlo diffusamente. Quando Bernadette raccontò che la Signora aveva detto: «Io sono l’Immacolata Concezione», non sapeva nemmeno cosa avesse detto. I testimoni riportano che ripeté la frase a pappagallo, senza comprenderne il significato. 5. I miracoli di Lourdes sono autosuggestione o psicosomatica. Le guarigioni a Lourdes sarebbero spiegabili con meccanismi mentali o remissioni spontanee. Messori riporta che il Bureau Médical di Lourdes, composto anche da medici atei, ha documentato e vagliato migliaia di casi in modo scrupoloso. I miracoli riconosciuti sono pochi e molto selezionati, e si tratta spesso di malattie organiche gravissime, documentate da cartelle cliniche del prima e del dopo. Messori sottolinea che la medicina stessa ammette l’eccezionalità di alcune guarigioni, senza spiegazione scientifica plausibile. 6. Lourdes è un business, non un fatto spirituale. L’interesse economico attorno al santuario sarebbe la vera motivazione per perpetuare il “mito”. Messori argomenta che il turismo religioso non annulla la possibilità della verità dell’evento iniziale e ribadisce che Bernadette non trasse alcun beneficio, dato anche che la costruzione del santuario fu successiva e indipendente dalla sua volontà. Messori distingue tra la possibile “mercificazione” attuale e la purezza originaria dell’esperienza mistica di Bernadette. Vittorio Messori inoltre affermò in un’intervista concessa a MiniOftal (Opera federativa trasporto ammalati a Lourdes) nel gennaio 2013: «Sul piano storico Lourdes è la più cristallina, la più coerente, la più evidentemente vera. Si prenda ad esempio un’apparizione che l’ha preceduta, quella di La Salette, e una che l’ha seguita, quella di Fatima. Entrambe apparizioni ufficialmente riconosciute, ma tormentate. A margine di La Salette c’erano stati dibattiti politici, polemiche tra correnti cattoliche. Per Fatima sappiamo bene quello che ha circondato il “terzo segreto”. A Lourdes tutto è invece limpido, tutto è chiaro, tutto è semplice». (Fonte foto: Ansa) ABBONATI ALLA RIVISTA! 

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