I funerali di papa Francesco vedranno applicate le novità introdotte da lui stesso e saranno presieduti dal cardinale Giovanni Battista Re. Intanto oggi è già convocata la prima Congregazione generale dei cardinali e l’inizio della Sede Vacante
L’annuncio di ieri mattina della morte di papa Francesco apre a una fase di transizione che porterà la Chiesa a un nuovo conclave. Che cosa succede quando muore un Papa? Quali sono le regole da seguire? Quando verranno convocati i cardinali per l’elezione del nuovo successore di Pietro?
Siamo di fronte a un rituale dalla tradizione millenaria che ha visto l’inserimento di alcune modifiche nel corso del tempo, tra cui le ultime introdotte da papa Francesco stesso. La morte del Papa in passato doveva essere accertata dal Camerlengo - il cardinale incaricato di amministrare le finanze della Santa Sede e di presidiare il governo nel mentre che la sede rimane vacante. Questa constatazione doveva avvenire di fronte a due figure: il maestro delle celebrazioni liturgiche e il segretario e cancelliere della Camera apostolica. In passato la tradizione voleva che il Camerlengo dopo aver chiamato per tre volte il Pontefice con il nome di battesimo mentre gli batteva la fronte con un martelletto per accertarsi dell’avvenuta morte, dichiarasse in latino: «Vere Papa mortuus est» (il Papa è veramente morto).
Negli ultimi decenni la morte del Papa viene invece decretata da un medico e la frase in latino è riportata comunque dal Camerlengo sul certificato di morte redatto dalla Cancelleria apostolica - dal 2019 il cardinale Camerlengo è Kevin Joseph Farrell. Oggi a prevedere che il primo atto spetta al medico personale del Pontefice è l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis nella sua versione aggiornata il 29 aprile 2024 da Bergoglio e curata dall’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice - che ha provveduto ad adeguarlo alla nuova Costituzione Praedicate Evangelium del marzo 2022. L’ultimo aggiornamento era stato nel 2000, sotto Giovanni Paolo II, con regole usate per i suoi funerali nel 2005 e per quelli del papa emerito Benedetto XVI, nel 2023.
Sono state mantenuto le tre “stazioni” canoniche della procedura di sepoltura del Papa, sebbene siano state semplificate. Innanzitutto la prima stazione “nella casa del defunto” non avviene nella camera del defunto, ma nella cappella. In precedenza era poi prevista la deposizione del Pontefice in tre bare differenti di cipresso, piombo e rovere e il trasporto prima presso il Palazzo apostolico - passaggio ora eliminato - e solo in seguito presso la Basilica di San Pietro, procedendo dunque alla seconda stazione “nella Basilica vaticana”. La terza stazione “nel luogo della sepoltura” ha subito un cambiamento significativo per l’eliminazione della deposizione e chiusura della bara di cipresso nella seconda e poi nella terza. Ora infatti è previsto che il corpo del Pontefice venga deposto in un’unica bara da esporre poi aperta alla venerazione dei fedeli - si procederà alla chiusura la sera prima della Messa esequiale. Il corpo del Pontefice non sarà inoltre più esposto su un alto cataletto, in conformità con quanto stabilisce il Caeremoniale Episcoporum per le esequie del vescovo diocesano (cfr. n. 1160) e durante l’esposizione non sarà più posto accanto alla bara il pastorale papale.
Tra le novità più rilevanti c’è la semplificazione dei titoli pontifici da utilizzare durante i funerali: è stata ripresa la terminologia usata nella terza edizione del Missale Romanum (2008), con gli appellativi di Papa, Episcopus e Pastor, mentre nelle premesse generali e nelle rubriche si è scelta l’espressione Romanus Pontifex. Nelle rubriche sono state poi aggiunte le indicazioni per la pubblicazione delle Notificazioni da parte dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice, con le quali si offrono le informazioni necessarie per regolamentare e rendere più ordinata la partecipazione alle esequie. Tutto ciò permette una gestione celebrativa più praticabile, rendendo più manifesta la conformazione alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II.
I funerali di Papa Francesco - la data certa ancora non c’è - saranno celebrati dal cardinale Giovanni Battista Re (decano del Collegio Cardinalizio) e saranno eseguite in Vaticano secondo il nuoto rito appena descritto. Negli aggiornamenti voluti da Bergoglio sono state introdotte inoltre indicazioni per eventuali luoghi di sepoltura diversi dalla Basilica di San Pietro. Francesco stesso ha infatti più volte ribadito di non voler essere seppellito in Vaticano, bensì nella Basilica di Santa Maria Maggiore, vicino alla stazione Termini. Sono state poi uniformate e abbreviate anche alcune preghiere, migliorata la traduzione in latino ed eliminate alcune indicazioni per lasciare più libertà nel repertorio musicale da eseguire. Dopo i funerali solenni inizieranno le cosiddette Novendiali: nove giorni di lutto durante i quali vengono celebrate Messe in suffragio del Papa defunto. Anche in quest’ambito i formulari delle preghiere a scelta sono stati semplificati, da quattro a tre.
E il conclave? Come si legge nella Universi Dominici Gregis al capitolo 37, per procedere all’elezione del nuovo Pontefice bisogna attendere minimo quindici giorni, così da consentire ai cardinali di giungere a Roma, a casa Santa Marta. Sono massimo venti però i giorni che possono trascorrere dall’inizio della sede vacante al conclave. Il giorno dell’assemblea raggiungono la Basilica per la messa in vista dell’elezione, presieduta dal cardinale Decano, in questo caso Giovanni Battista Re, che però non parteciperà alla votazione avendo superato gli 80 anni. Quest’ultimo era stato confermato Decano a febbraio scorso, dal Pontefice defunto, che gli aveva anche affidato la celebrazione della Veglia Pasquale a San Pietro.
Il numero massimo di cardinali elettori - che devono avere meno di 80 anni al momento della morte del Papa - è di 120, anche se al momento sarebbero 135. Il collegio elettorale che si troverà a breve, oltre a essere il più numeroso di sempre, è anche il più eterogeneo e internazionale. Nei dieci anni di pontificato papa Francesco ha infatti raggiunto una copertura quasi totale del globo, con cardinali proveniente da ben 89 nazioni.
Oggi intanto ci sarà la prima Congregazione generale dei cardinali, che segna il primo atto della Sede Vacante. Si terranno da domani due specie di Congregazioni: una generale, dell’intero collegio, fino all’inizio della elezioni del nuovo Papa e l’altra particolare. Alla prima devono partecipare «tutti i cardinali non legittimamente impediti, non appena sono informati della vacanza della Sede Apostolica» (Universi Dominici Gregis), quindi sia i cardinali elettori che non. A questi ultimi è concessa la facoltà di astenersi o non partecipare alle Congregazioni generali. La Congregazione particolare è costituita dal Cardinale Camerlengo e da tre cardinali uno per ciascun ordine estratti a sorte tra i cardinali elettori già sopraggiunti a Roma, a cui ogni tre giorni ne succedono altri, a turno. Nelle Congregazioni particolari devono trattarsi «solamente le questioni di minore importanza, che si presentano giorno per giorno o momento per momento», se si presentassero questioni più gravi verranno e sposte alla Congregazione generale.
Compito delle Congregazioni generali è innanzitutto stabilire il giorno, l’ora e il modo in cui la salma del Pontefice sarà portata nella Basilica Vaticana per essere esposta. Nell’attesa dell’inizio del conclave i cardinali delle Congregazioni generale affideranno a due ecclesiastici «di spiccata dottrina, saggezza e autorevolezza morale» il compito di dettare due meditazioni sui «problemi della Chiesa al momento presente e la scelta illuminata del nuovo Pontefice». Essi approveranno anche le spese occorrenti fino all’elezione del nuovo Papa e leggeranno qualora vi fossero documenti lasciati dal Pontefice defunto. Annulleranno poi l’Anello del Pescatore e il sigillo di piombo con i quali vengono spedite le lettere apostoliche. Disponendo inoltre l’assegnazione per sorteggio delle stanze ai cardinali elettori e stabiliscono giorno e ora dell’inizio delle operazioni di voto.