«I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia: sono inaccettabili. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento». Sono parole comprensibilmente molto dure quelle scelte dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per condannare i raid israeliani che nelle scorse ore hanno colpito da parrocchia cattolica di Gaza appunto. A rendere noto questo fatto di inaudita gravità, è stato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca dei latini di Gerusalemme. «Colpita la parrocchia della sacra Famiglia a Gaza city», sono state le parole del cardinale, che ha proseguito riferendo le conseguenze di questo bombardamento: «Due persone sono morte e sei sono rimaste ferite, di cui due in modo grave, lievemente ferito anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, che si trova ora in ospedale».
In realtà, le due persone inizialmente credute morte - due donne - sono ancora vive, ma in pericolo di vita e non sappiamo se ce la faranno. Padre Romanelli – che è il sacerdote con cui Papa Francesco era rimasto in contatto telefonico nei suoi ultimi giorni di vita, e che ha scritto anche per il nostro mensile (qui per abbonarsi) - sarebbe rimasto ferito ad una gamba. In attesa di saperne di più, giova ricordare come i cattolici a Gaza siano appena qualche centinaio - in una comunità cristiana locale già comunque ridotta, che arriva circa ad un migliaio di persone; ciò nonostante, la comunità cristiana svolte un ruolo molto prezioso nella comunità di Gaza, se si pensa che ha sulle sue spalle il 40% degli ospedali, delle scuole, dell’assistenza ad anziani, disabili, rifugiati e persone in difficoltà. La comunità cristiana è anche molto aperta, se si pensa che il 95% degli allievi delle scuole cristiane a Gaza sono musulmani. Quindi è interesse di tutti difendere la presenza dei cristiani, che sono a tutti gli effetti il cuore pulsane della comunità palestinese di Gaza - e che, giova ricordarlo, non hanno o intrattengono alcun rapporto formale né istituzionale con Hamas.
Da quanto è dato capire, la parrocchia della Sacra Famiglia è stata colpita in una giornata di bombardamenti molto intensi. Per l’agenzia di stampa Wafa, infatti, sarebbero già a diverse decine le persone uccise nella Striscia dall’alba. Tra queste, tornano a noi, anche dei parrocchiani cattolici. Il raid è stato duramente condannato non solo dal Premier Meloni, ma anche dal premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che, su 'X', ha dichiarato: «Gli attacchi dell'esercito israeliano contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili. Nel raid di questa mattina è stata colpita anche la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, un atto grave contro un luogo di culto cristiano. Tutta la mia vicinanza a Padre Romanelli, rimasto ferito durante il raid. È tempo di fermarsi e trovare la pace». (Foto: Ansa)+++ AGGIORNAMENTO +++
Poco dopo l'uscita di questa notizia i media hanno ripreso quella del telegramma a firma del cardinale segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, nel quale il Santo Padre - Leone XIV - si dice «profondamente rattristato» per l'attacco di oggi contro la parrocchia della Sacra Famiglia, assicurando a padre Romanelli, rimasto ferito nel raid, la vicinanza spirituale e rilanciando l'appello per «un immediato cessate il fuoco» nella Striscia ed esprime la profonda speranza di una «pace durevole». Un altro aggiornamento, purtroppo molto triste, riguarda il bilancio delle vittime, salito a 2 morti e 11 feriti.
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