«Nigeria, se lo sterminio continua nel 2075 non ci saranno più cristiani»
L’allarme di Emeka Umeagbalasi, direttore della Società internazionale per le libertà civili e lo stato di diritto (Intersociety), di ispirazione cattolica
“Ciò che sta accadendo al cristianesimo in Nigeria è incomprensibile. E non sembra esserci soluzione”. Emeka Umeagbalasi, direttore della Società internazionale per le libertà civili e lo stato di diritto (Intersociety), di ispirazione cattolica, ha lanciato l'ennesimo allarme sui sistematici stermini dei cristiani nel Paese: “Se non si presta attenzione entro i prossimi 50 anni, nel 2075, non ci sarà più il cristianesimo in Nigeria”. L'ultimo episodio di un massacro che va avanti da almeno sedici anni c'è stato lo scorso 10 luglio: degli aggressori armati hanno fatto irruzione nel seminario minore dell'Immacolata Concezione, nel villaggio di Ivhianokpodi, uccidendo una guardia di sicurezza e rapendo tre seminaristi.
Non c'è stato, per ora, nessun contatto con i rapitori. I seminaristi rimasti sono stati spostati in un posto sicuro ed è stata rinforzata la sicurezza, com'era già stato fatto dopo un altro rapimento nello stesso seminario meno di due anni fa: allora il rettore si era offerto in ostaggio per salvare i seminaristi ed era stato poi rilasciato. Il motivo dei continui massacri, secondo Umeagbalasi, è solo uno: il piano di islamizzazione della Nigeria, che è divisa quasi a metà tra musulmani e cristiani. I responsabili non sono solo gli jihadisti e le organizzazioni terrostiche, come Boko Haram, ma anche le stesse autorità. L'ex presidente Mohamadu Buhari, spiega il direttore di Intersociety, ha armato e fatto entrare nel Paese varie milizie jihadiste e ha specificatamente incaricato di islamizzare la Nigeria orientale. Le cose non sono cambiate con l'attuale leader Bola Tinubu.
Anzi le persecuzioni sono peggiorate, nella totale impunità, soprattutto nella parte settentrionale del Paese dove vige la Sharia: “I cristiani affrontano discriminazioni strutturali. Se non sempre si traducono in violenze dirette, creano comunque una permanente atmosfera di ostilità” ha spiegato Maria Lozano di Aiuto alla Chiesa che soffre. Dal 2009 in Nigeria sono stati uccisi almeno 60.000 cristiani, oltre a 18.500 attacchi alle chiese, 1100 saccheggi a comunità cristiane, 2200 scuole distrutte e 15 milioni di sfollati. Numeri che fanno rabbrividire e rendono il Paese africano l'epicentro della violenza anti-cristiana, stando alla BBC. Qui avvengono il 90% degli omicidi dei cristiani che ogni anno in tutto il mondo muoiono per la propria fede (circa 9000).
“Ma la fede non è scomparsa dalla Nigeria. Come nei Salmi, è una fede fatta di lamenti, di domande senza risposta, di anime che non capiscono, ma si aggrappano comunque a Dio. Una fede ferita, sì, ma viva. Le persone si aggrappano al rosario, all'Eucarestia, alla comunità, perché sanno che in Dio sta la loro unica speranza” ha dichiarato Maria Lozano. Un messaggio di speranza per il massacro silenzioso che sta colpendo il cuore della cristianità del futuro, l'Africa. Un cuore giovane, martire, che non fa sconti alla verità e che già nel 2050 potrebbe custodire il 40% dei cristiani di tutto il mondo. Un tema di cui più volte si è occupato il Timone cartaceo (a cui questi giorni è possibile abbonarsi con uno sconto speciale: abbonamento annuale plus – sempre a casa tua entro il 10 del mese - a 49,90 euro, anziché 55,90, e l’abbonamento annuale a 39,90 euro, anziché 45)
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