Venerdì 05 Dicembre 2025

Gran Bretagna, la fede torna tra i giovani

La fede in Dio tra i 18 e i 24 anni è quasi triplicata in soli tre anni e mezzo, passando dal 16% nell'agosto 2021 al 45% nel gennaio 2025

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Negli ultimi tempi, in Gran Bretagna si sta assistendo a un fenomeno interessante quanto inaspettato: un ritorno alla fede da parte della Generazione Z, nata tra il 1997 e il 2012. Parliamo di ragazzi cresciuti in una società secolarizzata che, di certo, non propone la fede, soprattutto cristiana, come “à la page”. Eppure, molti giovani britannici stanno riscoprendo la religione come fonte di significato e  identità nella loro vita. Un fenomeno su cui si è soffermato il New York Times, prima e il Financial Times dopo che, in un articolo, in cui viene condotta una dettagliata analisi del trend sempre più in crescita, sottolinea: “La religione non è tornata per nostalgia, ma per necessità”. E i numeri sembrano confermare questa “necessità”: negli ultimi sei anni il numero di ragazzi tra i 18 e i 24 anni che almeno una volta al mese va in chiesa in Gran Bretagna è addirittura quadruplicato, dal 4% al 16%, tra i 25 e i 34 anni è più che triplicato, dal 4% al 13%. A frequentare le funzioni religiose sono più i ragazzi delle ragazze e il trend in crescita riguarda soprattutto i cattolici. Paradossalmente un calo l’ha subito il culto anglicano, il cui numero dei fedeli è passato dal 41% al 34% mentre i cattolici sono saliti dal 23% al 31%, in crescita i pentecostali dal 4% al 10%. Il Times, in ragione di questi dati, nel suo articolo, ha lanciato una novità clamorosa e assoluta: “Il cattolicesimo potrebbe presto superare l'anglicanesimo, diventando la confessione religiosa più numerosa del Regno Unito, per la prima volta dalla Riforma di cinque secoli fa”. Questo perché, secondo il Financial Times, la religione non viene più vista da molti giovani come un semplice retaggio del passato che dice poco alla loro vita, ma, al contrario, come un’esperienza importante, anzi, unica, attraverso cui riscoprire se stessi e il senso della propria esistenza. In un’epoca in cui domina l’incertezza del relativismo in tutte le sue forme, la fede diventa l’orizzonte di senso verso cui proiettare  tutte le domande ultime, quelle più urgenti, quelle dalle risposte meno facili. La fede è visto come il  porto sicuro in cui trova spazio il peso dell’inquietudine, non più come destino schiacciante ed inesorabile, capace di togliere ossigeno all’esistenza, ma come occasione di ricerca ricoperta di un significato nuovo, perché domanda costantemente aperta ma destinata a trovare delle risposte. Forse proprio a causa della corrosione del relativismo che ha intaccato, come diceva Ratzinger, persino le categorie logiche, oggi abbracciare la fede, alla Generazione Z, appare a tratti come un gesto controrivoluzionario, quasi una forma di ribellione silenziosa contro  il vuoto esistenziale. Una riscoperta che si esprime anche attraverso  gruppi di lettura biblica promossi attraverso i social media, e i  podcast spirituali e persino  incontri universitari in cui si analizzano le domande sul senso dell’esistenza e sulla morte. A Londra, Manchester e in altre città britanniche, si assiste a vere e proprie “spinte dal basso”, riguardo le comunità giovanili, dove la fede si basa su un confronto molto diretto e personale. Potrebbe anche nascere, come affermano gli osservatori del fenomeno, come reazione alla tendenza diffusa nella nostra società  ad evitare la riflessione sulla sofferenza e la fragilità della vita umana, ma proprio per questo viene vista come la risposta coraggiosa che permette di affrontare il senso del “limite” e di “finito” che ci accompagna ad ogni passo. Dunque, tornando alle parole del Financial Times “La religione non è tornata per nostalgia, ma per necessità”, perché la fede, non rappresenta solo un ritorno nostalgico o solo un rifugio, ma la risposta consapevole e forte ad una realtà che, con i tempi martellanti e rapidi che la contraddistingue, risulta priva di profondità, realtà a cui, la fede riesce a restituire il giusto spessore, conferendo risposte che liberano dal vuoto esistenziale culturalmente conclamato. ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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