Venerdì 28 Novembre 2025

Cristiani perseguitati

Il cardinale Koch è il nuovo presidente di «Aiuto alla Chiesa che Soffre»

La nomina alla guida della fondazione pontificia è stata effettuata da Papa Leone XVI

Il cardinale Kurt Koch

Il cardinale Koch (Imagoeconomica)

 «Aiuto alla Chiesa che Soffre», la fondazione pontificia che sostiene la chiesa cattolica e i cristiani perseguitati, con la preghiera e le azioni, ha un nuovo leader. Papa Leone XIV ha nominato il cardinale della Curia, Kurt Koch, presidente della fondazione, come ha annunciato giovedì, a Monaco, l'ufficio stampa dell'organizzazione. Koch succede al cardinale Mauro Piacenza che ha ricoperto l'incarico a partire dal 2011 e si è dimesso per motivi di età. «Siamo felici di avere il cardinale Koch come nuovo presidente, per la guida che rappresenta per la nostra missione nei confronti dei cristiani perseguitati», ha detto Regina Lynch, presidente esecutiva di «Aiuto alla Chiesa che Soffre».

«Allo stesso tempo – ha aggiunto- ringrazio Piacenza, che ne fu il primo presidente e che la trasformò da semplice organizzazione di aiuto in fondazione papale. In lui, abbiamo sempre avuto un mentore costante e affidabile. Era sempre lì ad aiutarci con parole e azioni». Koch, invece, fu ordinato sacerdote nel 1982. Dal 2010 è Prefetto del Dicastero Vaticano per la Promozione dell'Unità Cristiana e Presidente della Commissione per le Relazioni Religiose con l'Ebraismo. il cardinale  è stato intervistato in esclusiva sulle pagine della nostra rivista (qui per abbonarsi con sconti speciali in questi giorni). Anche l’importanza del lavoro che svolge «Aiuto alla Chiesa che Soffre», il cui ultimo rapporto è stato pubblicato a fine ottobre - è stato recentemente messo in rilievo anche da noi.

Nel Rapporto venivano suddivisi i paesi in base al rispetto del diritto alla libertà religiosa in quattro categorie, a seconda della gravità delle violazioni riscontrate: Persecuzione (contesti in cui si registrano atti gravi e ripetuti di violenza che vedono gli aggressori totalmente impuniti); Discriminazione (i paesi in cui sono imposte limitazioni legali e sociali che riducono drasticamente i diritti di specifici gruppi religiosi); Sotto osservazione (per gli stati che mostrano segnali iniziali di violazioni che richiedono monitoraggio) e infine Conformi (per i Paesi che rispettano pienamente l’esercizio della libertà religiosa).

Ventiquattro risultano i paesi soggetti a persecuzione religiosa; tra essi compaiono la Cina e l'India, Afghanistan, Nigeria, Corea del Nord ed Eritrea. «Complessivamente, essi contano circa 4,1 miliardi di abitanti, ovvero più della metà della popolazione globale». Una persecuzione portata avanti sia dallo stato, sia dall’ estremismo religioso, molte volte in piena connivenza (vedi Afghanistan, Bangladesh, Libia, Maldive, Nigeria, Pakistan, Sudan e Yemen. I paesi che rientrano nella categoria discriminazione sono 38: Egitto, Etiopia, Messico, Turchia, Vietnam. « Nel complesso, questi Paesi comprendono circa 1,3 miliardi di abitanti».

«24 Paesi sono posti nella categoria sotto osservazione, in quanto presentano segnali preoccupanti di minacce emergenti pari al 17,3 percento della popolazione mondiale». Gravi violazioni sono state segnalate in 62 Paesi. Il documento passa in rassegna, in modo dettagliato, casi specifici regionali e nuove forme, anche più morbide ma pur sempre insidiose, di persecuzione e discriminazione, Papa Francesco le aveva definite "persecuzione educata" e riguardano soprattutto i paesi occidentali dell'OCSE, dove gli attacchi contro luoghi di culto cristiani sono aumentati in maniera preoccupante.

Un’opera importante, dunque, è quella che svolge questa fondazione pontificia, in oltre 130 paesi, per la precisione, dove i cristiani  sono sotto pressione o dove non ci sono fondi sufficienti per l'assistenza pastorale a causa della guerra e della povertà. Secondo il rapporto, l'organizzazione di aiuti sostiene circa 5.000 progetti all'anno, con oltre 139 milioni di euro nel 2024 e ora è sotto una nuova, saggia, guida.

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