Venerdì 05 Dicembre 2025

Frassati ha trascorso “i giorni più felici della sua vita” in Francia?

Fu al Colle del Piccolo San Bernardo, oggi in Savoia, che Pier Giorgio Frassati disse di aver vissuto "i giorni più felici della sua vita".

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Tu mi domandi se sono allegro; e come non potrei esserlo? Finché la fede mi darà la forza sarò sempre allegro. Ogni cattolico non può non essere allegro; la tristezza deve essere bandita dagli animi dei cattolici” diceva il Beato Pier Giorgio Frassati, ma anche la gioia ha diversi gradi. Per il futuro santo, che verrà canonizzato domenica prossima, il 7 settembre, da Papa Leone XIV, la felicità più grande non è stata nella sua Torino, né in Italia, ma nell'Ospizio del Piccolo San Bernardo, in Francia, allora gestito dai canonici dell'ordine di San Maurizio. Era in realtà Italia fino al 1947, era quindi su suolo italiano che Frassati ha passato i giorni più felici della sua vita nel 1924. Il beato andava in montagna con i giovani della sezione universitaria del club alpino, non solo per sciare e divertirsi in occasione del carnevale, ma anche per fare un'esperienza spirituale, come spiega in una lettera all'amica Maria Fischer nel 1923: “Ho trascorso il carnevale in allegria con gli studenti, la maggior parte dei quali apparteneva ai circoli cattolici. Lontani dal tumulto del mondo, trascorremmo una settimana di pace spirituale”. Pier Giorgio e i suoi amici tornarono poi per il carnevale dell'anno dopo, nel '24. Sono questi i giorni felici di cui abbiamo il racconto, dei giorni di servizio verso i suoi amici, a cui lucidava le scarpe e cedeva le stanze riscaldate, oltre a svegliarli di prima mattina per portarli a messa (un servizio per cui riceveva una gratitudine minore). Un riposo e un divertimento che non lo distoglievano quindi dalla fonte profonda della sua perenne allegria: ogni mattina gli amici lo sorprendevano a pregare nella cappella, ogni mattina andava a messa e al ritorno da ogni escursione si fermava, ancora coperto di neve, a salutare il Santissimo. Anche il rettore dell'Ospizio testimoniava l'influenza del suo fervore su amici e compagni: “L'impressione prodotta dalla sua fede viva, sincera e operosa era straordinaria: si sentiva che una grande grazia era in lui”. Ma a rendere i giorni sul Colle del Piccolo San Bernardo così speciali è stato anche un “sogno infranto”, un amore infelice, mai confessato, per una studentessa del suo gruppo, Laura Hidalgo. Lo rivela in una lettera all'amico Isidoro Bonini: “La compagnia parte domani per il San Bernardo e il mio spirito è lì con loro per una doppia ragione: in primo luogo, il San Bernardo è stato la culla del mio sogno, ahimè, infranto; in secondo luogo perché lì c'è colei che ho amato con un amore puro, e rinunciandovi oggi, desidero che sia felice. Vi incoraggio a pregare affinché Dio mi dia la forza cristiana di sopportare questo serenamente, e che le porti la vera felicità terrena”. Ed è proprio in una lettera alla ragazza, prima di andarsene, che tesse le lodi del luogo: “Fortunato tra i mortali chi gode delle bellezze del Piccolo San Bernardo, sto per recarmi a Torino dove il dovere mi chiama, ma tutto il mio essere rimane lassù, presente al San Bernardo, io che vi ho trascorso, posso dire, i giorni più felici della mia vita”. Una felicità che scaturiva da chi unicamente dà la vera gioia, che non può essere scalfita dalla lontananza o da una delusione amorosa. (Foto: Ansa) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA

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