Giudice della Corte Suprema e scrittrice ma prima di tutto cattolica madre di sette figli. Amy Coney Barrett, nominata da Trump poco prima delle elezioni del 2020, è tornata all'università di Notre Dame in Indiana, dove ha studiato, per presentare il suo nuovo libro Listening to the Law: Reflections on the Court and Constitution. La Barrett ha dialogato per 40 minuti con Phillip Munoz, professore e direttore del Centro per la Cittadinanza e il Governo Costituzionale (CCCG) di Notre Dame, e per 20 minuti con gli studenti, a solo due giorni (era il 12 settembre) dalla morte di Charlie Kirk, che per il dialogo nelle università ha dato la vita.
Il presidente di Notre Dame, Padre Robert Dowd, lo ha ricordato in una preghiera prima dell'evento, invitando a “ridedicarci al dialogo rispettoso al di là delle differenze. Simili le parole della giudice che durante il dialogo ha dichiarato: “Dobbiamo imparare ad essere in disaccordo in maniera civile e collegiale, e qui è questo il DNA... penso che voi a Notre Dame, soprattutto voi studenti, potete essere modello di un diverso modo di essere”.
Alla domanda su come conciliare ambizioni professionali e la vocazione ad essere una madre, la donna ha espresso chiaramente le sue priorità: “Si possono perseguire entrambe le cose, ma la famiglia è sempre la parte più importante. Ho sempre messo la mia famiglia al primo posto e quindi ho sempre avuto un atteggiamento per cui sono pronta ad abbandonare la carriera se continuare a lavorare non fosse la cosa migliore per i miei figli”. La Barrett ne ha sette, di cui due adottati da Haiti e uno con disabilità, tutti tra i 22 e gli 11 anni, la prima giudice della Corte Suprema con dei bambini in età scolare. “L'eredità più importante che posso lasciare – ha spiegato – sono i miei figli. Sia le madri che i padri dovrebbero pensarla così su mettere su famiglia e fare carriera, e i figli non devono essere messi in secondo piano rispetto all'avanzamento della carriera”.
Le è stato poi chiesto della sua filosofia giudiziaria, su cui verte il suo libro, ovvero l'originalismo, che lei ha definito un approccio interpretativo che pone come legge “il testo della Costituzione coerentemente con il suo significato originale”, in opposizione all'idea della “Costituzione vivente” che deve essere interpretata adattandola ai cambiamenti sociali e culturali. Ma la Barrett ha ricordato che a influenzarla nel suo lavoro è anche la fede cattolica (sono sei i cattolici alla Corte Suprema), che “plasma il modo in cui tratto le altre persone e ha aiutato la mia integrità”. La Barrett ricorda che non serve rinunciare ai figli per la carriera, ma soprattutto che di fronte alla famiglia, non c'è Corte Suprema che tenga. (Foto: Screenshot CBS Sunday Morning, YouTube)
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