«Ma il senso della storia ce l’ha o no?». Prodi si candida all’apologetica
Il peccato di «decontestualizzazione» storica è diventato finalmente noto. Ce lo rivela la polemica sul sacro testo di Ventotene. Speriamo che il professor Prodi difenda presto la contestualizzazione delle crociate o del processo a Galileo
Di colpo tutti esperti di contestualizzazione storica. Almeno un pregio la polemica sul Manifesto di Ventotene, il testo squisitamente politico scritto nel 1941 da Altiero Spinelli Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, confinati nell’isola pontina dal regime fascista, ce l’ha.
Da Romano Prodi in giù, tutti a ricordare come non si possa citare il Manifesto peccando di decontestualizzazione, estrapolando. L’ex premier bolognese ha persino perso una certa bonarietà di fronte a una domanda di una giornalista sulla frase contenuta nel sacro Manifesto e che riguarda la possibilità di abolire la proprietà privata. «Ma il senso della storia ce l’ha o no?», ha detto Romano Prodi rivolto alla giornalista con fare un po’ imbizzarrito. Ce lo hanno ricordato un po’ tutti nel mondo liberal, da Lilly Gruber, a Roberto Saviano, tutti in fila per dire che no, non si può «estrapolare». È peccato prendere una frase, chessò quella sulla abolizione della proprietà privata, e criticare il sacro Manifesto.
Ma è giusto, sì. Vale anche per le crociate, vale per Galileo Galilei, vale per Giordano Bruno, vale per i missionari in America. Siamo sicuri che anche Romano Prodi, che è anche «cattolico adulto» per sua ammissione, saprebbe certamente imbizzarrirsi altrettanto se qualcuno «estrapolasse» una frase dal Sillabo di Pio IX. Perché di certo, e saranno d’accordo gli attenti censori della decontestualizzazione, non si può decontestualizzare selettivamente.
Che poi qualcuno si è persino arrampicato a paragonare la «estrapolazione» dal Manifesto di Ventotene con quella che si potrebbe fare dal Vangelo di Matteo e così concludere che Gesù sarebbe un guerrafondaio. Qui lo zelo per il peccato di decontestualizzazione ha elevato il testo politico di Ventotene, che ha anche un concetto di democrazia discutibile, al rango di testo sacro. Un po’ tanto, ma qui si potrebbe parafrasare un Salmo: «lo zelo per Ventotene mi divorerà».
Ma ben venga il peccato di «decontestualizzazione storica», sarebbe davvero una liberazione. Ha colpito non solo Dumbo e Gli Aristogatti, ma anche i classici greci. Ci aspettiamo da Romano Prodi una bella lectio magistralis sull’Inquisizione, con questo incipit: «Ma lei il senso della storia ce l’ha o no?».
(Foto Ansa)